Studiare l’atleta per curare il malato

Cuore e cervello costituiscono un asse fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio corporeo. Questi due organi dialogano di continuo ed eventuali patologie dell’uno, come l’infarto o la depressione, possono alterare la funzione dell’altro sino a provocare una vera e propria malattia. In particolare lo stress, sia psichico che fisico, sembra capace di alterare la funzionalità di questi due organi così come la loro integrazione, contribuendo in modo determinante a generare patologie dell’asse cuore-cervello.

Un modello naturale per lo studio degli effetti dello stress sono gli atleti, i cosiddetti ‘supersani’, la cui intensa attività sportiva li sottopone a stress psico-fisici molto forti, che teoricamente dovrebbero renderli più vulnerabili allo sviluppo di patologie psichiche e somatiche. Su di essi si concentrano gli studi del neonato gruppo di ricerca multidisciplinare “Extreme”, cui partecipano medici, fisici e ingegneri provenienti dall’Istituto di fisiologia clinica (Ifc ) del Cnr di Pisa, dall’università di Pisa e dalla Scuola superiore Sant’Anna. “L’atleta e il malato”, dice il dottor Alessandro Pingitore, medico e ricercatore all’Ifc-Cnr, “rappresentano gli estremi di uno spettro continuo che va dalla fisiologia alla fisiopatologia, con un importante punto in comune riguardante la risposta adattativa dell’organismo allo stress.
Tra gli atleti, quelli estremi, come apneisti, ‘iron-men’, alpinisti o i soggetti sottoposti a condizioni limite come gli astronauti, possono essere considerati un modello umano di ‘supersani’ per lo studio dei fenomeni fisiologici di adattamento a un carico estremamente elevato di stress psico-fisico. A questo proposito abbiamo già cominciato a studiare importanti atleti apneisti, come gli attuali campioni del mondo di apnea in assetto costante Campbell e Nistch, e il campione del mondo per numero di gare iron-men effettuate in un anno Vincenzo Catalano (nella foto in basso)”.

“Una più approfondita conoscenza e comprensione di questi fenomeni”, aggiunge il dottor Angelo Gemignani, neurofisiologo dell’università di Pisa, “potrebbe aiutare a comprendere il ruolo causale dello stress come elemento fisiopatolgico di malattie somatiche e psichiche”.
Di questi argomenti si parlerà anche al secondo simposio “Ai confini della fisiologia” che si terrà proprio all’ombra della torre pendente il 28 e 29 febbraio 2008 (Auditorium dell’area di ricerca Cnr). Oltre a essere un momento di informazione sulla produzione scientifica dei gruppi di ricerca che si occupano di condizioni estreme, il simposio si propone quale momento di confronto interdisciplinare con ricercatori di altri ambiti scientifici come filosofi e matematici. E, fatto del tutto innovativo nel campo scientifico, con figure professionali che rappresentano in prima persona la ‘condizione estrema’.
(Fonte: Almanacco della Scienza – Alessandro Pingitore, Istituto di fisiologia clinica del Cnr, Pisa)
Per saperne di più: Almanacco della Scienza

Torna in alto