Mens sana in giovani sani

Quanto tempo dedichiamo all’attività sportiva? La risposta la conosciamo già: non abbastanza. Una conferma viene dai dati dell’European Heart Network (Ehn-Rete di associazioni europee per la lotta contro le malattie cardiache): nel 2019 il 23% degli europei risulta fisicamente inattivo, mentre circa l’80% della popolazione mondiale tra i 13 e i 15 anni non raggiunge i 60 minuti di attività giornaliera consigliati. Invogliare i più giovani a praticare attività fisica è fondamentale per il loro benessere, senza dimenticare l’importanza dei valori di solidarietà, collaborazione e inclusione di cui lo sport può farsi portatore. La situazione, ora, è resa ancora più critica dall’emergenza Covid-19, in quanto a scuola molte palestre potrebbero essere usate come aule, per avere maggiore spazio a disposizione e consentire il ritorno alla didattica in presenza rispettando il distanziamento, primario protocollo di sicurezza.

Fondamentale diventa allora il ruolo dei genitori: “Padri e madri sono chiamati a dare l’esempio ai propri figli – soprattutto a quelli che frequentano le scuole elementari e medie, dunque in un’età in cui è più facile suscitare il loro interesse – organizzando uscite in bicicletta o anche semplici passeggiate”, sostiene Roberto Volpe, medico dell’Unità di prevenzione e protezione del Cnr. “Il telelavoro può essere di aiuto in questo senso poiché consente di organizzare meglio il tempo da dedicare ai propri ragazzi”.

Secondo le rilevazioni del 2019 dell’Eurispes, quasi il 27% degli italiani ha destinato somme più elevate dell’anno precedente alle attività sportive ed extrascolastiche dei propri figli. “Oggi lo sport è molto più istituzionalizzato: in genere i genitori cercano di far svolgere al proprio figlio un’attività fisica, anche se spesso si limita a poche ore di allenamento all’interno delle strutture sportive, mentre è sempre più circoscritto il movimento spontaneo”, continua il ricercatore. “Inoltre c’è il rischio che l’agonismo che si crea nelle società, a volte esasperato, allontani i ragazzi dallo sport, oltre che da un sano spirito di divertimento e di rispetto reciproco”.

La pandemia ha poi reso più complicata anche la pratica sportiva nei centri sportivi, diventa quindi ancor più opportuno fare attività fisica in casa o all’aperto, regolandosi in base alle fasce di età. “Per i bambini delle scuole elementari le attività più semplici sono gli esercizi a corpo libero, cyclette e tapis roulant. Sono sconsigliati addominali e flessioni in mancanza di un adulto esperto, dato il rischio di danni alla colonna vertebrale”, spiega Volpe. “I sistemi muscolare e scheletrico dei bambini non sono ben formati ed è quindi più facile andare incontro a effetti collaterali. Per questo sono preferibili esercizi di elasticità e movimento semplici, che costituiscano anche un momento di svago, praticabili anche all’aperto”.

Ci sono poi esercizi che uniscono bambini e ragazzi di tutte le età. “È buona abitudine per tutti fare le scale, così come passeggiare, correre e pedalare nei giardini”, commenta l’esperto. “Gli studenti più grandi possono sfruttare le possibilità offerte dai parchi attrezzati e allenarsi alle barre parallele o con le trazioni – rispettando i protocolli di sicurezza – oltre ad avvalersi della vasta offerta digitale di applicazioni e filmati di personal trainer che suggeriscono programmi di varia intensità”.

I giovani delle scuole medie e ancor più delle scuole superiori possono dedicarsi ad esercizi di tonificazione muscolare. “Massa muscolare e scheletro più sviluppati consentono l’utilizzo di un vogatore, la pratica di piegamenti sulle braccia e addominali, sempre facendo attenzione alla postura. Per evitare fastidi e proteggere la schiena durante i piegamenti, le mani devono essere posizionate in modo da sorreggere i muscoli lombari, mentre è necessario fare gli addominali su una superficie sufficientemente dura e stabile, come il pavimento, per non incorrere in curvature non fisiologiche della colonna” conclude Volpe. “Per allenare gli arti superiori è possibile utilizzare dei pesi contenuti, tra i 3 ai 5 kg, mentre i ragazzi più grandi possono fissare in casa una sbarra che consenta di potenziare dorso e braccia con le trazioni”.
Fonte: Almanacco della Scienza – CNR
Per saperne di più: Almanacco della Scienza

Torna in alto