Covid 19: il 13% dei contagi sono bambini e giovani

Sono stati fatti passi indietro su quasi tutti i più importanti indicatori per l’infanzia. Nei paesi in via di sviluppo, ci si aspetta che la povertà dei bambini aumenterà di circa il 15%. Le scuole per oltre 168 milioni di bambini a livello globale sono state chiuse per circa 1 anno. Almeno 1 studente su 3 non ha potuto accedere all’apprendimento da remoto mentre le scuole erano chiuse. Circa 3 miliardi di persone nel mondo non hanno strutture di base per lavare le mani con acqua e sapone a casa. COVID-19, ad un anno da dichiarazione pandemia: il 13% dei 71 milioni di contagi in 107 paesi sono tra bambini e giovani sotto i 20 anni (a marzo 2021)

A un anno da quando il COVID-19 è stato dichiarato una pandemia, gli ultimi dati disponibili dell’UNICEF mostrano una devastante e distorta nuova normalità per i bambini del mondo. “Un anno dopo la pandemia da COVID-19, sono stati fatti passi indietro su quasi tutti i più importanti indicatori per l’infanzia”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. “Il numero dei bambini affamati, isolati, abusati, ansiosi, che vivono in povertà e costretti a matrimoni precoci è aumentato. Allo stesso tempo, il loro accesso all’istruzione, alla socializzazione e a servizi essenziali compresi quelli per la salute, la nutrizione e la protezione sono diminuiti. I segnali che i bambini porteranno le cicatrici della pandemia per gli anni a venire sono inequivocabili”.

 Come la pandemia da COVID-19 ha colpito i bambini:

· A marzo 2021, il 13% dei 71 milioni di contagi da COVID-19 in 107 paesi (il 62% dei contagi globali totali) con dati divisi per età si sono verificati tra bambini e giovani sotto i 20 anni di età.
· Nei paesi in via di sviluppo, ci si aspetta che la povertà dei bambini aumenterà di circa il 15%. Si prevede inoltre che ulteriori 140 milioni di bambini in questi paesi si trovino già in famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà.
· Le scuole per oltre 168 milioni di bambini a livello globale sono state chiuse per circa 1 anno. Due terzi dei paesi con chiusura piena o parziale delle scuole si trovavano in America Latina e nei Caraibi.
· Almeno 1 studente su 3 non ha potuto accedere all’apprendimento da remoto mentre le scuole erano chiuse.
· Circa 10 altri milioni di matrimoni precoci potrebbero verificarsi entro la fine del decennio, minacciando anni di progressi per ridurre questa pratica.
· Almeno 1 bambino e giovane su 7 ha vissuto sotto misure di permanenza a casa per la maggior parte dell’anno, che hanno causato loro stati di ansia, depressione e isolamento.
· A novembre 2020, più dei due terzi dei servizi per la salute mentale dei bambini e degli adolescenti sono stati interrotti.
· A novembre 2020, ulteriori 6/7 milioni di bambini sotto i 5 anni hanno sofferto di malnutrizione acuta nel 2020, ovvero circa 54 milioni di bambini con malnutrizione acuta, una crescita del 14% che potrebbe tradursi in più di 10.000 ulteriori morti di bambini al mese – la maggior parte in Africa Subsahariana e Asia del Sud. Con un calo del 40% nei servizi per la nutrizione per bambini e donne, molti altri risultati raggiunti nel settore della nutrizione potrebbero peggiorare.
· A novembre 2020, più di 94 milioni di persone rischiavano di non essere vaccinate perché in 26 paesi erano state interrotte le campagne di vaccinazione.
· A novembre 2020, in 59 paesi con dati disponibili, i rifugiati e i richiedenti asilo non potevano accedere al sostegno di protezione sociale legato al COVID-19 a causa della chiusura delle frontiere e della crescente xenofobia ed esclusione.

· Circa 3 miliardi di persone nel mondo non hanno strutture di base per lavare le mani con acqua e sapone a casa. Nei paesi meno sviluppati, tre quarti delle persone, più di due terzi delle scuole e un quarto delle strutture sanitarie mancano di servizi igienici di base necessari per ridurre la trasmissione del COVID-19. In media 700 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno per malattie causate dalla mancanza di acqua e di servizi igienico-sanitari.

“I bambini devono essere al centro degli sforzi di recupero,” ha aggiunto Fore. “Questo significa dare priorità alle scuole nei piani di riapertura. Significa fornire protezione sociale, compreso il trasferimento di denaro alle famiglie. Significa raggiungere i bambini più vulnerabili con servizi fondamentali. Solo allora potremo proteggere questa generazione dal diventare una generazione perduta”.

Fonte: Unicef.it

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