TLQP-21, la molecola anti-obesità

Un gruppo di ricercatori del Cnr ha scoperto una molecola in grado di aumentare il dispendio energetico e quindi diminuire la massa grassa. Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Pnas – Proceedings of the National Academy of Science” e presentato dalla prof.ssa Rita Levi Montalcini, è il primo passo per lo sviluppo di nuovi farmaci contro l’obesità.

Utilizzando le moderne tecniche di proteomica, cioè di identificazione e caratterizzazione delle proteine, un gruppo di ricercatori italiani – guidato da Anna Moles e Alessandro Bartolomucci dell’Istituto di neuroscienze (In) e Andrea Levi e Roberta Possenti dell’Istituto di Neurobiologia e medicina molecolare (Inmm), entrambi gli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma – ha identificato per la prima volta, nel cervello del ratto, un peptide, una piccola proteina di 21 aminoacidi, derivato dal gene vgf. Questo peptide (TLQP-21), somministrato nei ventricoli cerebrali di topi normali, incide sul metabolismo aumentando il dispendio energetico, la temperatura corporea ed i livelli plasmatici di adrenalina e quindi diminuisce la quantità di massa grassa.

Un risultato incoraggiante, se si pensa che il 45% della popolazione italiana è in sovrappeso e il 10% è obesa e che le malattie causate dall’obesità e dal sovrappeso interessano nel mondo un miliardo di persone, un numero superiore agli 800 milioni che soffrono di denutrizione, causando costi sociali ed economici doppi rispetto a quelli sostenuti per i soggetti con il peso in regola.
“Abbiamo notato”, spiega Anna Moles dell’Istituto di neuroscienze e coordinatore della ricerca, “che in animali nutriti con una dieta ad alto contenuto di grassi, la somministrazione per due settimane di questo peptide previene lo sviluppo dell’obesità indotta dalla dieta, limitando la deposizione di tessuto adiposo ed il conseguente aumento di leptina, un ormone tipicamente associato all’obesità”.
Questi processi sono associati all’aumento di una serie di recettori e mediatori catabolici, quali i recettori beta adrenergici e le proteine mitocondriali disaccoppianti, nel tessuto adiposo bianco e responsabili della lipolisi e dell’aumento del dispendio energetico, vale a dire le calorie bruciate.

In particolare, gli effetti del peptide sembrano compatibili con l’attivazione centrale del sistema nervoso autonomo che favorirebbe l’aumento del metabolismo energetico dell’organismo ed identificano TLQP-21 come un potenziale target farmacologico per la prevenzione dell’accumulo di grasso.
Il lavoro, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science USA, è stato presentato dalla professoressa Rita Levi Montalcini
Per saperne di più: Consiglio Nazionale delle Ricerche

Torna in alto