L’attrazione è una componente fondamentale della connessione con le altre persone e può avere forme diverse, ma quella che spinge molti a iniziare una relazione è senz’altro l’attrazione fisica, che porta all’infatuazione, ma anche al cosiddetto colpo di fulmine, quell’esperienza travolgente – che tanti hanno vissuto -, che determina una connessione immediata con un altro individuo che ci attira in maniera molto forte.
“Riconoscere tra mille volti quello che provoca immediate e incontrollate risposte viscerali di attrazione è una delle più grandi forze dinamiche che governa l’essere umano. Lo psicologo Dorothy Tennov usava il termine ‘limerence’ per definire un involontario, incontrollabile e ossessivo desiderio per un’altra persona. Ma a studiare cosa avviene durante questo stato esperienziale e cosa lo provoca sono diverse branche scientifiche, in primo luogo la psicologia e la biologia”, spiega Antonio Cerasa, neuroscienziato, direttore del Dipartimento di scienze biomediche (Dsb) del Cnr
Uno dei primi settori a indagare questo fenomeno è stato la psicologia evoluzionistica, che fornisce alcune importanti chiarimenti. “L’attrattiva fisica svolge un ruolo centrale nelle dinamiche di scelta del partner ma, a differenza che negli altri mammiferi, nell’essere umano l’attrazione fisica non è finalizzata solo all’accoppiamento sessuale, ma anche alla scelta di un partner a lungo termine. Variabili come la salute, la sicurezza, la protezione, il potenziale riproduttivo sono fattori alla base dei meccanismi di scelta del partner e guidano la nostra attrazione fisica verso qualcun altro”, chiarisce il direttore del Cnr-Dsb. “Per esempio, in uno studio pubblicato su Evolution and Human Behavior i ricercatori hanno analizzato la preferenza degli uomini per le donne con un ‘angolo teoricamente ottimale di curvatura lombare’, una curva di 45,5 gradi dalla schiena alle natiche, che permette alle donne di sostenere, provvedere e portare a termine meglio le gravidanze multiple. Quello delle natiche o del ventre largo sono due standard evolutivi dell’attrattività fisica del maschio verso la donna”.
Oltre alle dimensioni e alla forma della curvatura lombare sono anche altri gli elementi che portano alla scelta di un partner. “Un’altra misura morfologica è il rapporto vita/fianchi, considerato indice di salute in entrambi i sessi, e nelle donne e associato alla fertilità. Anche i tratti del viso, tra cui la simmetria e il dimorfismo sessuale (differenza sistematica esistente fra individui appartenenti alla medesima specie ma di sesso differente), sono potenziali indizi di salute e forma fisica”, aggiunge Cerasa. “La percezione efficiente di tali indizi consente di classificare immediatamente altri individui di sesso opposto come potenziali partner di accoppiamento e, successivamente, una volta individuati, di valutarne il valore”.
Ciò che emerge dalla ricerca scientifica è comunque che a determinare l’attrazione fisica è l’insieme di più elementi. “La vista, l’udito e l’olfatto tutti insieme costituiscono i sensi chiave che elaborano le informazioni sensoriali dell’ambiente esterno e che, in combinazione, determinano il grado di attrazione verso un’altra persona. Le persone possono formarsi una prima impressione sugli altri in base al loro aspetto visivo, alla voce o all’odore. Gli studi che esaminano le interazioni tra le modalità sottolineano l’inevitabile complessità e diversità tra sessi nell’integrazione sensoriale multimodale quando si tratta di giudicare l’attrattività. Ad esempio, le preferenze degli uomini per determinare il grado di femminilità sono principalmente dipendenti dalla combinazione tra il volto e la voce delle donne. Maggiore è l’armonia tra questi due fattori maggiore sarà il livello di attrattività. Le donne, invece, preferiscono un livello intermedio di mascolinità per ogni modalità sensoriale – per esempio, l’aspetto del corpo o l’acustica della voce -, oppure preferiscono compromessi intermodali flessibili – per esempio, potrebbero preferire corpi meno mascolini in uomini con voci più mascoline e viceversa. Inoltre, negli studi sulla complementarità genetica tra i partner, un livello intermedio di dissimilarità genetica è solitamente preferito sia dagli uomini che dalle donne. La similarità o meno a livello genetico tra partner viene arcaicamente (e inconsciamente) determinata da stimoli olfattivi che risiedono nell’odore della nostra pelle”, continua Cerasa, che conclude: “L’importanza di ciascun elemento che provoca l’attrazione può però anche cambiare nel corso della relazione. È probabile che le caratteristiche visive e vocali siano più importanti all’inizio della relazione, mentre l’odore diventa un fattore più determinante nelle fasi successive del rapporto”.
Fonte: Antonio Cerasa, Dipartimento scienze biomediche – CNR – Almanacco della scienza
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