Caffé e antiossidanti: i segreti per una buona salute nascosti in una tazzina?

Nero, forte, caldo, corroborante ma, soprattutto, antiossidante: il caffé, lo dice la scienza, è davvero l’elisir di lunga vita.

La comunità scientifica si riunisce ancor una volta per dibattere con la stampa una delle tematiche di maggiore interesse degli ultimi tempi: il caffè e i suoi benefici effetti antiossidanti. Questo l’obiettivo dell’incontro dal titolo “Caffè e Antiossidanti” che si è tenuto presso il Circolo della Stampa di Milano e che ha visto la partecipazione in veste di relatori del Prof. Amleto D’Amicis e della Dr.ssa Cristina Scaccini – dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) – e del Prof. Vincenzo Fogliano – dell’Università “Federico II” di Napoli.
Durante l’incontro, promosso dalla Fosan – Fondazione per lo Studio degli Alimenti e della Nutrizione – è stato illustrato il ruolo positivo del caffé in alcune situazioni fisiologiche e patologiche approfondendo il suo apporto riguardo gli antiossidanti.
Il caffé, infatti, consumato prevalentemente vicino ad un pasto, può essere considerato organico in una dieta protettiva nei riguardi delle patologie cronico degenerative. Inoltre, le melanoidine contenute nel caffé raggiungono l’intestino crasso contribuendo allo sviluppo della microflora intestinale.

“Si devono ormai ritenere fugati tutti i dubbi sui possibili effetti indesiderati del caffè – afferma Amleto D’Amicis, epidemiologo-nutrizionista e Direttore dell’Unità Documentazione e Informazione Nutrizionale dell’INRAN – il caffè, assunto nelle abituali dosi di consumo (fino a 5 tazzine di espresso al giorno), è un alimento sicuro e ricco di proprietà antiossidanti, ottimo coadiuvante nell’alimentazione umana con un ruolo importante per il metabolismo, oltre che una bevanda con una blanda azione stimolante che aiuta nella vigilanza e nel superamento dei momenti di stanchezza della giornata”. La Cristina Scaccini – Primo Ricercatore dell’INRAN – ha presentato l’intervento dal titolo “Antiossidanti naturali e salute: il caso del caffé” asserendo che “Nello scorso decennio sono state studiate approfonditamente le attività antiossidanti in vitro ed in vivo di alcune importanti bevande come il vino, il tè e la birra. Minore attenzione è stata rivolta al caffé che però deve essere considerato a tutti gli effetti come il tè in termini di proprietà antiossidanti”. “Il caffé, aumentando la capacità antiossidante plasmatica – continua Scaccini – può partecipare alla serie di meccanismi con i quali i composti fenolici antiossidanti di origine alimentare contribuiscono alla diminuzione del rischio di malattie degenerative e, consumato prevalentemente vicino ad un pasto, può essere considerato organico in una dieta protettiva nei riguardi delle patologie cronico degenerative”.

Chiarificatore anche l’intervento del Prof. Vincenzo Fogliano – “In tutti i prodotti alimentari le melanoidine sono importanti proprio per la loro capacità antiossidante, ma le melanoidine del caffè grazie alla incorporazione nella loro struttura di notevoli quantità di acido clorogenico hanno delle caratteristiche molto peculiari ed esercitano un azione antiossidante particolarmente elevata”. “Inoltre, – prosegue Fogliano – la forte attività antiossidante ha come ovvia conseguenza una serie di attività biologiche quali quella antibatterica e antimutagenica che possono considerarsi benefiche per il tessuto intestinale e per l’intero organismo”.
“In sostanza – conclude D’Amicis – si può tranquillamente affermare che il caffè, consumato alle abituali dosi di 3-5 tazzine al giorno, non presenti assolutamente pericoli per la salute, mentre esercita una buona azione protettiva nei confronti delle patologie del tessuto intestinale e per l’intero organismo”.

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