Immagine Counseling psicologico

risponde il dr. Vincenzo Masini

La dipendenza sessuale

"Sono un ragazzo di 33 anni che vive da solo ormai da 4 anni e che da molti anni soffre da una sorta di ossessione masturbativa, che oggi scopro essere una malattia abbastanza diffusa chiamata dipendenza sessuale. Leggo che certi ricchi attori americani si sono fatti ricoverare, ma io che abito in provincia non so a chi rivolgermi. A dire il vero la mia vita sessuale è nata molto presto, all'età di circa 4-5 anni legata a compulsioni masochistiche. (…) Con il tempo questa pratica masturbatoria frequente non è diminuita, né si è spenta la fantasia masochistica che anzi si è alimentata con giornaletti di settore. Successivamente ho in parte realizzato alcune di queste fantasie (da solo), legandomi da solo, giocando con mollette, realizzando fantasiose attrezzature per "punizioni" da impartirmi e altre cose che vedevo su giornaletti. Ad un certo punto ho fatto anche la scoperta delle droghe leggere e trovato che sotto il loro effetto mi era più facile la dissociazione e quindi poi il raggiungimento erotico. Sotto le droghe una parte di me era aguzzino ed una parte vittima e le due interagivano tra loro. Infine ciliegina sulla torta scoperto Internet che mi permette tramite chat di coinvolgere persone non al fine di incontrarle sul serio ma di rendere le mie fantasie sempre più vicino al reale. Inutile dire che sono entrato in una forma di schiavitù vera, questa volta, fatta di cerimoniali, di voglie represse e altrettanti sensi di colpa per gli atti che turbano la mia vita affettiva e sessuale con la partner. L'avere ad un certo modo due vite, una pubblica ed una privata toglie entusiasmo all'atto sessuale fatto con la partner che si sente (ed è in effetti) poco desiderata. Sono distaccato nel farlo. Spesso mentre compio l'atto sessuale penso alle mia fantasie. C'è in più il fatto che il non riuscire a trattenermi dal giocherellare con il mio sesso alle volte si accompagna dall'evitare l'orgasmo per paura di pregiudicare la mia prestazione sessuale con la partner ma ovviamente in questo modo sortisco il risultato altrettanto pregiudizievole di irritarmi l'organo genitale. Quindi poi cerco di evitare il confronto con la mia partner che sa tutto ma che non lo accetta ovviamente, di buon grado e si è molto raffreddata nei miei confronti perché sente che faccio l'amore soprattutto per accontentare lei, mentre per me il mio vero piacere è giocare come sto raccontando. Ho anche notato che se per un certo periodo mi astengo e poi faccio l'amore con la mia partner, il giorno dopo la voglia compulsiva è fortissima per cui mi dedico al mio rituale, anche perché sono contento di avere gratificato la mia partner per un po' e quindi di poter tornare al mio gusto di sempre... magari solo per un poco... come mi dico ben sapendo che non sarà così. Il mio rituale ideale oggi è quello di essere di fronte ad Internet, nudo, sigaretta che mi ricorda lo spinello che evito di proposito di comprare perché so che quando ce l'ho non riesco a controllarmi (anche se sarebbe il massimo). Contatto le persone in chat mi offro come schiavo, parliamo di quello che si può fare ma senza la reale intenzione di procedere nell'incontro solo per interagire e rendere un po' più reale la mia fantasia. Tra l'altro mancando in chat le donne dominatrici mi devo rassegnare a contattare maschi che non è certo la stessa cosa ma sempre qualcosa per rendere le mie fantasie più coinvolgenti. Oppure telefono alle persone che trovo negli annunci (in questo caso donne) che cercano un ragazzo per matrimonio o altro e instauro chiacchiere mentre mi masturbo ma senza farlo capire.. Mi piace pensare che veramente le incontrerò, che pregiudico in questo caso il mio rapporto ma poi quando l'orgasmo sopraggiunge anche la ragione ritorna e naturalmente mi pento. Così, per un po' mi fermo ma poi.... il ciclo riprende. Ho provato ad interrompere questo ciclo recentemente e ci sono riuscito (15 giorni di mancata masturbazione... il mio record) ma siccome ero carichissimo appena mi è sembrato che la mia partner mi negasse una uscita un po' per ripicca un po' per altro ho ripreso nella mia pratica disgraziata. Soprattutto quando arrivano degli agenti esterni, ansia, tensione (parte della giornata lavoro da solo in casa) o altro il masturbarmi rappresenta la via per assentarmi da me, dai miei problemi, anche solo per un momento che diventa molto più tempo, un comodo rifugio dove riposarmi. Inutile dire la mia frustrazione non solo per il rapporto affettivo ma per la mia persona. Coltivo sogni e ambizioni artistiche ma poi la sera o quando sono libero passo il mio tempo con il pene in mano come un cretino. Ma come immaginate ...è più forte di me. Che fare? Mi rivolgo a voi in attesa di una risposta".

Tanto per cominciare dovresti cambiare l'account con cui scrivi, "***" (N.d.R. l'account è il nome di un noto personaggio mascherato del mondo dei fumetti), per tre motivi:
1) non è bello né artisticamente intrigante, anzi è un po' ovvio
2) si cominciano i cambiamenti dalle piccole cose non dalle grandi
3) sarà probabilmente conosciuto e, se vuoi cambiare, devi uscire da un certo giro.
Poi è necessario che il tuo processo di masturbazione verbale si rinsecchisca, scrivi meno e sii più sintetico, soprattutto quando scrivi a persone che conoscono gli argomenti di cui tratti e che non hanno bisogno di informazioni così dettagliate: aumentano la confusione e mettono in secondo piano gli elementi che conducono ai veri problemi.
Terza cosa: prima di spedire questa e mail, rileggo con cura e modifico quanto scrivo perché la comunicazione estemporanea è una forma di sublimazione di sé e non un rapporto autentico.
Alla fine la sublimazione può essere più comoda del rapporto e questa è la radice della perversione. È come vedere un video che riprende una spiaggia, invece che esserci e fare il bagno. Dopo aver riletto confermo che tutto ciò che ho detto significa ciò che ho detto.
Vincenzo Masini


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