
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
L'insegnamento
Gli stili comunicativi nell'educazione possono essere individuati in molte categorie e riuscire a puntualizzarli serve a non lanciare messaggi confusi, contraddittori ed inefficaci. Abbiamo già trattato di due delle sette modalità comunicative: il rimprovero e l'incoraggiamento, in questo articolo discutiamo di insegnamento, nei prossimi di coinvolgimento emotivo, tranquillizzazione, sostegno e gratificazione.
Insegnare significa far prendere coscienza di contenuti, far ragionare e far riflettere. La comunicazione di insegnamento è la più diversificata poiché contempla sia forme di comunicazione euristica che inducono alla formazione di processi mentali di scoperta, sia l'ostensione di modelli e di rappresentazioni di cui l'educando si appropria collocandoli nella sua memoria ed organizzandoli in strutture di conoscenza.
Apprendere ad apprendere è un processo descritto come acquisizione di forme mentali che consentono di elaborare le informazioni: vi sono forme sempre più complesse di apprendimento di segnali, di concatenazioni, di discriminazioni e di concetti. Si apprende per ricezioni, in modo meccanico o significativo, per scoperta attraverso attività progressivamente concatenate di comprendere, ricordare, ragionare, risolvere problemi correlando le nuove informazioni con altre già in memoria e riorganizzando le strutture di conoscenza precedenti.
Il processo di insegnamento che qui si vuol richiamare fa leva sul perno del distanziamento tra il sé le cose e non richiede di penetrare all'interno dei modelli della didattica. L'insegnamento nell'artigianato educativo è un modello di comunicazione finalizzato a porre l'educando alla giusta distanza dal sé, dalle relazioni, dal mondo, a liberarsi così dai pregiudizi e mettere in discussione le precedenti impressioni, convinzioni o condizionamenti. Questo modello educativo di insegnamento deve essere individuato in forma pura, non va confuso con il coinvolgimento emotivo, con l'incoraggiamento o con il rimprovero, pur presentandosi nella realtà spesso miscelato a questi altri modelli di comunicazione educativa.
Il soggetto più portato a questo tipo di comunicazione è il creativo portatore di libertà e di autostima ed i destinatari che hanno maggior bisogno dell'insegnamento educativo sono coloro che non riescono ad apprendere per disturbi dell'affettività e della stima di sé. L'insegnamento consente di proporre al soggetto "adesivo" una più attenta analisi della realtà e depotenzia la vergogna aumentando l'autostima attraverso una più serena e pacifica accettazione delle cose.
Lo spostamento dell'attaccamento verso il senso di realtà può avvenire attivando l'attenzione dell'adesivo verso eventi, persone, oggetti a cui egli non aveva precedentemente fatto caso.
L'insegnante che ha in classe un adesivo, sempre con la mano alzata a subissare di richieste di attenzione, potrà spostare l'affanno dell'adesivo mostrando la sua attenzione verso di lui e rendendolo oggetto di attenzione da parte dell'ambiente… Se appena entrato in classe dichiarerà ad alta voce indirizzandosi all'adesivo: "Che bel maglione hai oggi!", il suo intervento anticiperà le sue richieste di attenzione e lo porterà ad estendere il suo sguardo sul contesto per gustare socialmente l'attenzione ricevuta. In tal caso si sarà effettuato un efficace spostamento dall'affanno verso i suoi compagni, complessivamente osservati e non ricercati individualmente al fine di aderire all'uno o all'altro con un rapporto interpersonale.
Vale la pena di considerare più a fondo la frase dell'insegnante: essa contiene attenzione alla persona che anticipa le richieste dell'adesivo, ma contiene altresì la caratteristica fondante dell'insegnamento e cioè l'apertura verso orizzonti più ampi. In questo caso sposta l'attenzione dal sé al contesto della classe. A quel punto in lui si determina un'apertura: sentendosi osservato, osserva gli altri e placa il suo copione di insoddisfazione.
(fine prima parte)
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