
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Un legame morboso
"Sono una mamma in preda all'angoscia. Forse esagero, anche perché non so come fare per aiutare mia figlia. Ha 17 anni e sta insieme ad un ragazzo di 19 anni e al quale è 'molto' legata sentimentalmente. Dico molto perché la cosa è quasi maniacale. Da un mese ci siamo trasferite in un'altra città, e da qui sono cominciati tutti i problemi. Non fa altro che piangere e accusarmi che le ho rovinato la vita allontanandola da questo ragazzo. La cosa che più mi preoccupa è che vive solo in funzione del successivo incontro con il ragazzo, che fino ad oggi è settimanale, cioè ogni fine settimana. Vivevamo in un paesino in provincia di..., ora viviamo a …. Premetto che sono separata da alcuni anni, e che quindi mia figlia ha vissuto e vive tutt'ora la condizione di figlia di genitori separati.
La sua situazione la vedo pesante, perché mi sembra che non abbia altri scopi nella vita se non quello di vivere in funzione di questo ragazzo con il quale ho saputo che ha rapporti completi. A scuola va abbastanza bene, esce anche a volte per andare alle feste con le compagne di scuola. Insomma si è inserita abbastanza bene in questa nuova città, l'unico neo è questo legame 'morboso' che mi preoccupa. Vorrei chiederle se mi devo preoccupare o se la cosa potrebbe essere normale a causa delle vicissitudini, e s e mi consiglia eventualmente di farla seguire da uno psicologo. La ringrazio e aspetto suoi suggerimenti".
Il legame morboso è avvolgente, non di certo tranquillizzante, ma probabilmente è un bisogno che sua figlia manifesta. Ma non la contraddica altrimenti le si rivolterà contro. Tenga però presente che molti atteggiamenti di sua figlia possono dipendere dal percorso vissuto nella separazione e quindi dalla ricerca di un uomo che possa essere per lei padre.
Perché non la manda un po' dal suo papà?
Una vita da una parte, una polizza dall'altra
"Sono una ragazza di 24 anni e credo di avere un problema comune ma per me grave! Sto con un ragazzo che ha 10 anni più di me ormai da 6 anni e non riesco più a capire se ne sono innamorata. La storia è lunga e complicata cerco di riassumerla: io studio lontano dalla mia città e quindi lo vedo molto poco e questo accade dal primo giorno che stiamo insieme, le prime volte soffrivo tanto a stargli lontano poi mi sono imposta di reagire e ora sono abituata ma questa abitudine mi fa paura. Non sono indifferente agli altri ragazzi e ora ho praticamente una storia con un altro da mesi, mi fa sentire bene e coccolata, mi dà quello che desidero ma credo di non amarlo anche se non sono più sicura di nulla.
A volte credo che non lascerò mai il mio ragazzo solo per comodità, altre ho paura di essere un'infelice per tutta la vita. Ho provato a parlargli ma è come se non avesse mai ascoltato le mie parole fa semplicemente finta di nulla, anche se in realtà gli ho solo espresso i miei dubbi e non ho fatto nessun riferimento all'altro, insomma so che lui mi ama anche se non fa nulla per dimostrarmelo. Lo so, è complicato e non è neanche tutto ma non riesco davvero ad uscirne, qualche volta credo di non aver mai amato davvero, mai amato in quel modo che tutti descrivono, insomma quando intorno ci sono solo cuoricini e stelline. AIUTO!!!!"
Beh! A me sembra tutto molto più semplice di quanto lei non dica. Una storia lontana è comoda perché non è impegnativa; si può sempre sognare che l'altro sia come noi vorremmo, si può coltivare - in due - una possibilità ma poi fare ciò che si vuole e ciò che si crede (un po' come l'assicurazione contro gli incidenti). Ma una polizza non è felicità.
Poi una persona reale che dà emozioni e sentimenti che sono certamente meno di quello che in astratto si sogna ma che sono reali e concreti, non possibili e sognabili. Una vita da una parte, una polizza dall'altra. Credo che la scelta sia facile.
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