
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Gelosia e rimuginamento: vorrebbe smettere, ma non ci riesce. Ma a volte cambiare è indispensabile per salvare l’amore.
Se la gelosia distrugge l’amore
“La mia storia è la seguente: ho 26 anni, mi sono separata da poco, conoscevo mio marito dal qualche anno, ci siamo sposati nel 2002, ma le cose andavano già male, e per problemi ci siamo lasciati. Subito dopo esserci lasciati, ad un corso informatico ho conosciuto un uomo, lui ha dieci anni più di me, era il mio docente, è separato e il motivo erano i tradimenti della moglie, con la quale però ha conservato un ottimo rapporto. Non hanno avuto figli, lei di recente ha avuto una bambina con il nuovo compagno. Dunque tra noi qualcosa era sbocciato e dopo circa 3 mesi per via del suo trasferimento di lavoro e del mio trasloco abbiamo deciso di vivere insieme. Ormai sono 8 mesi che siamo insieme e conviviamo, il problema è che sono molto gelosa e non mi sopporto più con le mie rimuginazioni continue, che tra l'altro fanno anche rattristare il mio compagno perché in effetti non ci sono motivi veri e propri. Il motivo è scaturito addirittura dal motivo che mi ha fatto innamorare di lui, oltre che essere un bel ragazzo, è una bravissima persona, ha molti amici che gli vogliono bene, soprattutto uno in particolare sposato con figlio, con il quale è molto in sintonia, si dicono che se fossero stati di sessi opposti si sarebbero sposati, e poi ha conservato l'amicizia con la sua ex moglie. E' una persona molto altruista e disponibile e comunque non è né un discotecario né un donnaiolo, affatto, ma nonostante tutto non riesco a fidarmi di lui e rimugino in continuazione del suo passato, bello o brutto delle persone che gli stanno vicine e tutto il resto. Se fosse una malattia, vorrei guarire, perché in effetti stiamo bene insieme, mi aiuta, è dolce (anche se lavora molto), e soprattutto mi ascolta molto, e con questi sbalzi di umore che ho dovuti alla gelosia sto rischiando di incrinare il rapporto. Mi dica lei come devo fare e che cosa si fa in questi casi perché le parole sono facili a dirsi ma di fronte alla realtà i pensieri mi vengono istintivamente e passo ore a volte a rimuginare”.
La struttura della gelosia scaturisce da un processo interno di scarsa stima di sé e di mancanza di fiducia nell'altro. I due percorsi psicologici si saldano e diventano un nesso replicante ed inestricabile.
A quel che mi dice sembra che la gelosia sia un tratto strutturato in lei da molto tempo – quello che lei chiama una malattia –.
Io però le posso dire solo parole e non posso fargliela passare anche perché essa è parte della personalità e la frase finale – irritante – della sua lettera lo conferma.
Lei dice: "Mi dica lei come devo fare e che cosa si fa in questi casi perché le parole sono facili a dirsi ma di fronte alla realtà i pensieri mi vengono istintivamente e passo ore a volte a rimuginare".
E il suo problema è tutto all'interno di questa frase. R
rimuginare le tiene compagna da anni, forse fin da piccola quando mordeva le tettarelle del suo biberon fino a distruggerle!
E rimuginare è un processo molto appagante giacché il risentimento verso "qualcosa" tiene alte le energie interne e struttura un modo di essere e di pensare che diventa personalità. Tutta la personalità ruota intorno a tale modo di stare con se stessi.
Cambiare? Certo. Ma è molto radicale.
Significa rinunciare ad una parte malata della sua personalità che lei crede sia una parte vitale ed importante.
Credo che dovrebbe rivolgersi a qualcuno che possa aiutarla.
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