
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Un rapporto problematico
“Ho 27 anni e negli ultimi due anni la mia vita e' cambiata molto. Il cambiamento migliore e' stato quello di trovare un lavoro che amo, allegro, in una compagnia che mi vuol bene e in cui mi trovo molto a mio agio. Il lato negativo di tutto cio' e' che tale lavoro si trova in Inghilterra, dove appunto vivo dall'agosto 2004. Io sono una ragazza italiana piuttosto aperta alle nuove culture, ma quella inglese non e' una cultura da socializzazione. Cosi' la mia routine si riduce al lavoro solamente. Parallelamente a questo, la mia vita sentimentale e' data da una relazione dipendente con uomo che classificherei come un riscatto del mio padre terribile che mi abbandono' a tre anni e mezzo, dunque ora ho la possibilita' di farlo soffrire previa sofferenza in prima persona. Una relazione mortificante a volte, in cui mi sento demolita nella mia intelligenza. Lui non e' italiano, e' extracomunitario e non vive in Inghilterra, ci vediamo poche volte all'anno. Quando siamo lontani tutto sembra buono e idillico, appena ci vediamo tutto sprofonda miseramente, i sogni diventano incubi. Cerco la stabilita' sentimentale, ma quest'uomo non riesce a darmela, a causa dei problemi burocratici probabilmente, ma che ormai straziano ogni aspetto della nostra relazione. Per lui ho lasciato un uomo che all'inizio avevo creduto la mia anima gemella, ma appunto troppo simile a me, debole per essere la parte migliore di me, e non vedendovi evoluzione, l'ho lasciato dopo un anno di innamoramento segreto al mio attuale ragazzo. Lui vuole che ci sposiamo subito per non aver piu' paura dei permessi di soggiorno che scadono e ci dividono ogni sei mesi, cosi' che lui possa lavorare e costruire una famiglia con me. Io vorrei che vivessimo insieme prima del grande passo (…) In questo momento siamo in una fase di basso, mi mancano le sue emails dolci, non so come vivere. A volte vorrei tornare in Italia, ma li' non c'e' lavoro e inoltre ho ancora un esame alla mia facolta' da superare, una cosa davvero angosciante... In passato ho avuto seri problemi di anoressia e bulimia, dai 16-23 anni, poi sono migliorata col tempo e con le conferme esterne, adesso va discretamente, ma e' difficile superare i propri probemi quando la famiglia e ogni affetto importante mancano (…)”
Credo che i suoi problemi dipendano soprattuto dal suo vissuto famigliare ancora tutto da metabolizzare e da spiegare e non da attribuirsi ad una relazione che appare chiaramente critica nelle occasioni in cui vi vedete.
Mi sembra anche troppo ovvio dirle che il suo ragazzo cerca di poter entrare in Europa attraverso il matrimonio con lei e se i vostri rapporti non vanno bene ora credo che non si risolveranno certamente dopo.
Sposarsi mi sembra un passo arrischiato, come giustamente dice lei. In ogni caso per poter costruire il suo futuro sarebbe necessario mettere a posto il passato che, gravitante su una anoressia/bulimia risolta solo mediante conferme esterne , mi sembra abbastanza fragile.
Voglio dirle che credo che sarebbe per lei necessario un serio lavoro su se stessa anche attraverso una serie di incontri di counseling con un professionista che sicuramente potrà trovare in Ighiliterra dove ora sta. Perché aspettare di essere ancora più nei guai per decidersi di farsi aiutare.
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