Counseling psicologicorisponde il dr. Vincenzo Masini
Storia di una passione, un’infatuazione che ancora rimpiange. Ma confondere un’avventura con una storia vera può essere un rischio, che è meglio evitare.
Attenzione all’infatuazione
“Avrei bisogno di parlare della mia storia. Ho 48 anni e da 23 sono o ero felicemente sposata. Due anni fa conosco un uomo più giovane di me sul lavoro, che diventerà presto un mio collaboratore, fra di noi c'è stata immediatamente un’intesa perfetta, so di lui tutto e lui sa tutto di me. Le nostre vite sono due libri aperti e ci capiamo al volo, senza parlare.
Lui ha alle spalle due matrimoni falliti, due figli, una nuova compagna più giovane di lui in attesa di un figlio. Dice di volere molto bene a questa sua compagna, ma di non essere più in grado di amare, ha sofferto molto, è sicuramente una persona che non sa stare da sola. E' bello e sa di esserlo, ha avuto circa 70 donne, è un parlatore dalla voce suadente, un incantatore e un traditore ovviamente!Io so tutto, ma dopo quattro mesi di corte serrata e paziente, diventiamo amanti, io m’innamoro come una ragazzina, continuo ad amare mio marito che da quel momento in poi io vizio, coccolo e mi invento con lui una vita sessuale che prima non avevamo mai avuto, sicuramente per il mio grande senso di colpa, sta di fatto che la mia vita matrimoniale ne guadagna e ho un amante che adoro. Ovviamente vivo nel terrore di essere scoperta, e questo mi porta ad essere nervosa e diffidente, inizio a soffrire di insonnia, perdo ben 18 chili, incomincio a dubitare del mio amante, lo vedo distratto e soprattutto, comincia a dire bugie. Scopro che una ragazzina di 21 anni che frequenta con un gruppo di amici e che mi fa conoscere diventa la sua amante, ho trovato delle lettere che lei gli ha scritto, ha un rapporto con una mia cliente, e ora ha una nuova fiamma di 22 anni, ho scoperto tutto con una registrazione, dove l'ho sentito fare il cascamorto e le sussurrava frasi d'amore. Ho avuto una lite tremenda con lui perché gli ho raccontato che sapevo e gli ho detto che ovviamente fra noi era finito tutto. Morale: lui attualmente ha la compagna di 24 anni, l'amica di 21, e la nuova amante di 22. Lui ha 41 anni, aveva tutto e anche di più, ma non è bastato, io ci sto male da morire e mi manca, malgrado tutto, la cosa più dolorosa è lavorare al suo fianco tutte le mattine, e avere una voglia matta di ricominciare. Sono irrecuperabile vero? Grazie per avermi letto (o almeno spero), mi piacerebbe avere una sua opinione grazie”,
La sua lettera sembra quella di una diciottenne di 48 anni che ha scoperto la passione e che non vuole accettarne le caratteristiche. La sua è una relazione di infatuazione che le ha acceso la dimensione del desiderio. Nulla di male se davvero avesse 18 anni, ma confondere una passione con un rapporto serio e duraturo è un grave errore.
Lei sta diventando dipendente da un uomo che non è capace di amare e concordo con lei nel dire che è sicuramente una persona che non sa stare da sola, ha un bisogno continuo di sentirsi confermato nel suo fascino e nelle sue capacità di conquistatore, e dunque non è sufficiente una donna alla volta ma ha bisogno di più di una contemporaneamente e non si rende nemmeno conto del dolore che può suscitare negli altri e con disinvoltura dice di non essere più in grado di amare, ha sofferto molto.
A me sembra molto positivo per lei sia l’aver perso 18 kg che penso fossero di troppo e quindi le dico si goda la sua ritrovata linea e ridia entusiasmo al suo matrimonio continuando a coccolare suo marito ma non per i sensi di colpa bensì per riscoprire i legami veri, i sentimenti duraturi e perché no, anche l’amore. Ha vissuto un’avventura ed ora è finita.
Condivido invece l’imbarazzo quotidiano sul lavoro, se potesse cambiare luogo di lavoro non sarebbe male.
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