Immagine Counseling psicologico

risponde il dr. Vincenzo Masini

Una coppia ai ferri corti per le ingerenze dei suoceri. Un problema più frequente di quello che si pensi.

Tra moglie e marito non mettere i suoceri

“Salve dott. Vincenzo, le scrivo perché ho dei problemi seri con mia moglie e i miei suoceri. Premetto che abbiamo una bimba di 2 mesi é stata una gioia immensa, ma mi sto rendendo conto più passa il tempo di avere una bambina a posto di una moglie... è da questa estate che litighiamo, i problemi nascono per colpa mia, perché io sono stato abituato dalla mia famiglia a risolvermi i problemi e le varie faccende di casa da solo, e lei a ogni minimo problema che può esserci in casa chiama sempre la mamma ed il papà, questo non riesco a sopportarlo. Oggi dopo una discussione, io sono andato a lavorare poi é arrivata la madre e il padre e sono andati via di casa con la bambina, io non ce la faccio più a sopportare questa situazione, come posso fare, volevo denunciarli ai Carabinieri non so più che devo fare. Hanno parlato loro con mio padre, per dirgli che portavano a casa loro la bambina, penso di essere proprio sfortunato. Mio padre ha cercato di tranquillizzarmi, ma io non riesco a sopportarli è più forte di me, ho dato l'ultimatum a mia moglie o me o i genitori suoi, io ho sposato lei non loro, e il padre mi ha minacciato che mi portava le carte dell'avvocato per la separazione…”

Un altissimo numero di separazioni nascono per l'ingerenza nella vita delle coppie dei genitori i quali impediscono alla coppia di avere una identità ed una storia autonoma sostituendosi a loro per gestire a loro piacimento i nipoti e per produrre il loro stile di vita nelle nuove famiglie.
Il sistema economico li aiuta poiché hanno l'autonomia economica ed il potere di tenere i figli in loro potere.
Capisco la sofferenza per la squalifica che sta subendo simile a quella di tanti altri uomini le cui moglie sono manipolate dai genitori e condizionate. Purtroppo non ci sono strumenti legali per impedire queste violenze psicologiche sui padri, che poi diventano ancora più pesanti quando i padri sono costretti alla separazione ed alla lontananza dai figli.
Credo però di dover anche farla riflettere sulle sue responsabilità e colpe. Quella principale è la mancanza di astuzia e di strategia relazionale. Lei pensava forse che un matrimonio poteva garantire un buon rapporto con la sua sposa ma aveva fatto conti senza l'oste.
Per tenere insieme una famiglia e per riuscire ad essere padri occorre un’astuzia superiore almeno del doppio a quella di moglie e suocera, sapendo bene che l'amore per potersi realizzare ha bisogna di essere protetto e difeso e che cadere in condizioni di sudditanza è molto facile e da lì in poi tutto diventa sempre più difficile. Ora deve smettere di soffrire e di lamentarsi e deve scegliere se mollare o intraprendere una battaglia per la sua paternità che durerà almeno 20 anni e che sarà l'impresa più importante e nobile della sua vita.
Masini


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