Immagine Counseling psicologico

risponde il dr. Vincenzo Masini

Ha una vita complicata. Cerca l’amore, ma quello che ha trovato non è per lei, e quello che vuole è difficile da raggiungere. Soltanto amando se stessi si può davvero vivere l’amore.

Partire dal rispetto

“Gentilissimo dott. Masini, ogni tanto entro nel vostro sito e cerco, con ogni mezzo, di trovare risposte che non hanno risposta alle mie considerazioni. Sono veramente stanca, distrutta e particolarmente sfiduciata. Ho una vita travagliata da sempre, carichi e responsabilità che vorrei dividere con qualcuno. Sono divorziata da 10 anni, ne ho 36, ho cresciuto mia figlia da sola, ho comprato una casa, ho lavorato come una dannata per questo, e continuo a farlo. Ho cura di una nonna anziana, ormai non più coerente, sono stata madre dei miei fratelli, madre di mia madre e di mio padre. Ho avuto due relazioni alla quale ho dato tutta me stessa, risultato? Sono sola...
Questa solitudine mi annulla, avendo ancora fra i piedi i miei due amanti, uno che si è redento e vuole adesso (quando io non sento più nulla) costruirsi una famiglia dopo anni di attesa, l'altro per il quale provo sentimenti che con il tempo sono scemati facendomi passare dalla felicità più vera, dall'amore che batte, alla disperazione più assurda. Il primo è single, 43enne, imbranato ma astuto, tanto che in questi ultimi 6 anni è riuscito ad inserirsi nella mia vita meglio di me stessa, ha stretto rapporti idilliaci con mia figlia, con la mia famiglia, con tutto il mio mondo. Questo dopo che 6 anni fa, non essendo in grado di prendere una decisione, era stato messo da parte con sommo dolore. Lasciato lui ho trovato l'amore... quello che cercavo, la persona forte, la persona migliore, quello che ho adorato e che francamente non riesco a cancellare, perché è strettamente necessario che io almeno una volta al giorno lo senta almeno per telefono. Lui è sposato, con due figlie adulte che adora e che continua a vedere come due bambine. E che tenta ‘disperatamente’ di lasciare per vivere finalmente insieme. Non credo più alle sue parole da tempo ormai, ho pianto e sofferto come mai in vita mia... lui non ha mai lasciato la sua famiglia anche se ancora oggi continua a dirlo.
Fin qui ci sono arrivata con le mie forze, ho superato molto, ho lottato molto e continuo, per trovare una dimensione, una forza che mi strappi da tutta questa incoscienza, ma aspetto, continuando a pensare che un giorno verrà un uomo vero che...
Vorrei ricostruire la mia vita accanto al primo, mi ha sempre dato affidabilità, costanza, impegno... malgrado tutto. Ma il mio problema è nella sessualità, sto bene con lui in tutto, o quasi, ma non mi viene proprio di fare sesso. E' troppo materiale per i miei nervi, per la mia anima... e a questo punto mi kiedo... ma che me ne faccio della mia anima... quando potrei stare tanto bene, quando potrei fare un solo lavoro invece che due, quando il mio orgoglio e la mia dignità mi fanno schiattare dalla mattina alla sera? Mi kiedo tante cose e tante vorrei risolvere, accettarmi per quella che sono è stato già fatto, ma sono sana? sto bene? Potrei fare tante cose ancora, vorrei avere un altro figlio, vorrei avere la "mia" famiglia, vorrei amare ancora e finalmente "essere amata" davvero, senza alcun compromesso, da un uomo veramente onesto e leale. Chiederle consiglio, affinché lei mi aiuti a capire che i sentimenti non sono diventati un optional per tutti, che non sia io l'ultima delle romantiche, che ci sono uomini veramente "veri" e puri nei loro sentimenti. Non ci capisco più niente, ma dove sto andando a finire??? Mi risponda la prego”.


Sono arrivato in fondo alla sua lettera senza fiato.
Chissà lei che l'ha scritta se ha ancora fiato dopo questo percorso di problemi che si affastellano l'uno sull'altro, uno dentro l'altro, uno sopra l'altro.
Ma è sicura di essere una sola persona?
Per fare tutto quello che fa dovete essere là dentro almeno cinque. Metta d'accordo queste cinque spinta che la agitano e scelga chi è lei:
1) una madre? può darsi ma non di tutto il mondo. Se le chiedo di farmi da mamma e la impietosisco con i miei problemi di psicologo che ha molte difficoltà, che non riesce a rispondere a tutti, che ha tanti affanni... ecc. probabilmente accetta di fare da mamma anche a me. Grazie no!
2) è sicura di essere stata una figlia? forse non è mai riuscita a godersi nulla del fatto di approfittare della benevolenza dei suoi genitori anche perché lei, tutta impegno e fedeltà; le cose se le deve guadagnare e non può lasciarsi voler bene gratis... bisogna che se lo meriti. E questa è una forma pericolosa di superbia che non le consente di essere amabile per quello che é. Badi, così nessuno potrà mai coccolarla un po'. Tocca avere un coraggio da leoni.
3) La sua passione erotica è sempre altrove giacché non può viversi un rapporto per quello che è... ci vuole "atmosfera", fascino, senso dell'impossibile che è analogo del proibito e del contaminato... il romanticismo dell'amore che non c'é. Mi creda il sesso è una questione molto più fisica e concreta di quello che lei pensa... è una cosa che riguarda i mammiferi non gli angeli!
4) la relazione con l'uomo che le sta dedicando la vita mostra una struttura di infamia. Già! Lei disprezza chi la ama perché si disprezza in ragione del fatto che nonostante tutto quello che ha dato non è stata apprezzata. Si apprezzi e lo apprezzi, le sue parole mi dicono che è l'unica persona vera che ha incontrato nella sua vita
5) lei stessa. Ma quando comincia a volersi un po’ bene? Se mettiamo queste cinque in uno credo che lei possa trovare una soluzione solo partendo dal 5 e rileggendo quanto le ho scritto all'incontrario. Parta da sé, passi attraverso lui, lasci perdere i sogni passionali, chieda il rispetto per sé come figlia e smetta di fare la mamma a tutti.
Tutto qui.
Masini


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