
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Due lettere, due casi, due storie. La prima ci racconta di una persona che vive nel terrore dei rapporti interpersonali. Tranne alcuni, in cui può essere se stessa senza timori. La seconda cerca una spiegazione alla fine di una storia di amore. Ma, forse, la spiegazione è diversa da quella immaginata.
Immersa nella paura
“Caro dottore, ho 25 anni. Le scrivo perché ho urgente bisogno di un suo parere in merito ad una mia situazione personale che mi provoca notevolissima sofferenza, disagio, turbamento, oltre a rendermi la vita impossibile. Le mie problematiche sono emerse in seguito allo sviluppo. Le illustro quello che vivo citando qualche episodio:
1) "NON POSSO" andare a casa del mio ragazzo perché "HO PAURA", "HO IL
TERRORE" di relazionarmi con i suoi familiari, già "solo al pensiero" di recarmi a casa sua per gli auguri di natale io sto malissimissimo, infatti, solo al pensiero io già vivo e avverto quell'ansia bloccante, indescrivibile e ingestibile che provo in queste occasioni, ho "IL TERRORE" di relazionarmi a loro, di scambiare, di parlare, di stare con loro a tavola..., l'ansia anticipatoria che subisco è terribile perché nei giorni che precedono l'evento che mi fa paura io non riesco a svolgere e a concentrarmi in nessunissima altra attività (come
studiare) perché penso solo ed esclusivamente alla paura, al terrore che ho di affrontare quella situazione in cui dovrò relazionare (…)
2) così ho dei momenti della giornata, delle giornate, dei periodi in cui se squilla il telefono di casa, oppure citofonano io "NON POSSO”, NON CE LA FACCIO a rispondere perché avverto PAURA, PROFONDISSIMO DISAGIO, HO PAURA DI RISPONDERE AL TELEFONO DI CASA O AL CITOFONO, questa estate mi e'capitato di provare enorme difficoltà/disagio/paura/blocco persino a salutare un amico che incontravo per strada da lontano con un semplice ciao (…)
3) così col mio ragazzo siamo costretti ad uscire quasi sempre soli perché se lui mi propone di uscire col suo gruppo di amici io vado in tensione perché "HO troppa troppa PAURA" di relazionarmi a loro (…)
4) lo stesso disagio avverto quando arriva a casa mia la fidanzata di mio fratello: con questa ragazza ho una terribilissima paura di relazionare al punto che sono costretta a starmene sola in camera fingendo di essere impegnata con lo studio o con le faccende (…)
5) col mio ragazzo io sono una ragazza "normalissima" perché non avverto quasi mai nessunissimo blocco, paura e disagio, mi relaziono tranquillamente e serenamente, lo stesso con i miei familiari e con le mie amiche più intime (…)
La prego dottore di volermi suggerire quale strada io debbo intraprendere per poter risolvere IN MANIERA DEFINITIVA questa situazione che mi nega il diritto alla vita, e spero che lei voglia aiutarmi a comprendere (…)”
Lei vorrebbe cancellare definitivamente la sua paura... e scrive in maiuscolo come se la pura fosse un’entità estranea a lei che si impossessa di lei.
Ma la paura è sua. Intimamente collegata al suo modo di essere e di vivere, alla sua struttura psichica ed al suo modo di attribuire significato alla sue relazioni.
Chissà cosa intravede nelle persone con cui si rapporta?
Chissà quali sensazioni sono processi scatenanti le sue tensioni?
Cosa accade dentro di lei quando parte la paura?
Quali ricordi o quali "premonizioni"?
Il suo cambiamento possibile passa attraverso queste fasi e questi processi e credo che sia indispensabile che lei si confronti con qualcuno per risolverli.
Masini
In fuga dall’ossessività
“Da circa 4 mesi mi sono lasciata con il mio ragazzo che amo più della mia vita. Ho tante domande quella che mi faccio spesso è che lui prima di lasciarmi mi ha detto ti amo e dopo un po’ mi ha lasciato e da allora non vuole più sapere niente di me, mi chiedo allora in questo anno mi ha mentito, non è vero che mi amava come lui diceva e perché si comporta cosi perché non vuole parlare con me?”
La struttura formale e sostanziale della sua domanda è ossessiva e forse la risposta sta proprio in ciò.
L'ossessività soffoca e, pur volendo bene ad una persona ossessiva, spesso si è costretti a scappar via perché manca l'aria giacché ogni concessione all'affetto ed al discorso si trasforma in un processo per cui si è catturati in una trappola.
Forse il suo ex ragazzo ha paura di quanto lei gli può chiedere e dunque, non avendo la possibilità di darle quanto lei chiede, perché non ha così tanto dentro di sé, semplicemente scappa.
Masini
Se avete domande da fare, riflessioni da proporre, situazioni che vorreste risolvere, o, semplicemente, avete voglia di parlare della vostra esperienza, di genitori, educatori, figli, scrivete a: counseling@encanta.it. Non sono richiesti nè utilizzati dati personali. Delle e-mail non viene tenuto archivio, l'uso è solo temporaneo ed esclusivamente finalizzato alla rubrica giornalistica. L'invio della e-mail autorizza alla pubblicazione. Per consulenze private contattare direttamente l'esperto.
Inizio pagina
Chi siamo
Copyright Cookie Policy Privacy P.I. 01248200535