
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
La paura fa male, ma fa anche bene. In qualche modo, ci preserva dal rischio. Ma, a volte, ci impedisce di vivere. Come distinguere la paura “buona” da quella “sbagliata”? Non è facile. Di gelosia parla la prima lettera, gelosia che nasconde anche una paura del cambiamente, un cambiamento certo positivo. E così, la seconda lettera, dove un trauma ha creato una paura di vivere che ancora non si placa. Ma forse, proprio nel dolore, è possibile trovare la forza di andare avanti.
“Effetto” matrimonio
“Sono un ragazzo di trenta anni e da circa cinque sto con una ragazza che tra poco sposerò. Sia io che lei abbiamo avuto diverse storie in passato e lei prima di mettersi con me stava con un mio amico carissimo (ed è rimasto tale). Ho sempre accettato e ne ero anche compiaciuto del fatto che lei avesse avuto altri rapporti prima del nostro. Questo fatto però oggi mi manda in delirio e sta diventando un pensiero ossessivo e non mi consente di godere a pieno del periodo prematrimoniale. Io amo moltissimo questa ragazza e sono certo che lei ama moltissimo anche me. Aggiungo che noi abbiamo un rapporto splendido, io non le proibisco di fare niente e viceversa. Non temo assolutamente che lei possa tradirmi, addirittura frequenta una scuola di ballo con un altro partner e non sono affatto geloso. Non mi spiego quindi questa sensazione di gelosia ossessiva sul suo passato. Sarei grato se qualcuno potesse aiutarmi a trovare la chiave giusta di lettura di ciò che mi sta accadendo e, magari, vivere meglio il presente ed il futuro senza l'angoscia del passato!”
Ho aspettato a lungo a risponderti.
Prima di tutto volevo che trascorresse il tempo che ti separava dal tuo matrimonio. Leggevo, infatti, nella gelosia rispetto al passato qualcosa di autosabotante che mi imponeva di tacere fino a quando non fosse avvenuto.
Il motivo è semplice: prima di tutto farti gli auguri e poi dirti che, pur con tutti i suoi difetti, l'istituzione del matrimonio un vantaggio ce l'ha.
Determina nelle persone il senso del superamento, del cambiamento, della nuova vita che appare di fronte agli occhi con il significato di una scelta nuova.
Probabilmente basta questo per por fine ai dubbi ed alle gelosie.
Se non basta, ed ora dovrebbe esserti chiaro, significa che hai bisogno di un lavoro più profondo su di te per scoprire quale sia l'origine di questo tuo travaglio interiore che non dipende da tua moglie ma da te.
In ogni caso
AUGURI
Superare il dolore
“Non so perché scrivo, forse solamente per sfogarmi con qualcuno, visto che si dice che è più facile sfogarsi con gli estranei. Ho perso mia madre a 11 anni. Mio padre ha iniziato a lavorare lontano; gli anni sono passati ed io sono cresciuta con mia nonna, mia sorella, di più grande, due anni fa è andata a vivere a casa del suo ragazzo, che vive ancora con i genitori. Io ho iniziato ad avere dei lunghi brutti periodi, piangevo tutti i giorni, ero nervosissima, non andavo a scuola, ho rischiato la bocciatura, ed ero sempre scontrosa; avevo iniziato anche a bere, ero ubriaca tutte le sere, poi ho smesso. Una volta che ho pianto per ore e non riuscivo a smettere ho preso il valium, poi ho scoperto che avevo rischiato grosso per la dose che avevo ingerito; mia sorella l'ha scoperto e l'ha fatto sparire, ma devo dire che lo avrei preso altre volte se lo avessi avuto. Un paio di volte ero arrivata al suicidio, tutto era pronto, ma la paura mi ha fermato. Ora da circa sei mesi vivo con i miei zii, mio padre ha una nuova compagna e una bambina, la adoro ma lui ora ha sempre meno tempo per me. Per un periodo ho anche fatto uso di droghe, ora ho smesso. Ma non sto bene. Voglio stare con mia madre, non capisco cosa ha fatto di male per meritare questo. Piango sempre, tutti i giorni. È la prima persona a cui dico tutte queste cose. Io non riesco ad accettare la sua morte, a stare così male. Sono sempre così triste. Io ho bisogno di mia mamma, sento il bisogno di un abbraccio. Nessuno può farmi stare meglio. Ho solo bisogno di lei. Peccato che non possa rivederla neanche per un attimo per dirle che le voglio tanto bene e per sentire la sua voce. Grazie, pensare di scrivere a lei mi ha fatto sfogare anche se non sto meglio. Vado a piangere e poi dormire”.
Certo il tuo è uno sfogo disperato ed è difficile poterti aiutare se non con delle parole inutili.
Sono bloccato di fronte al tuo dolore ed alla disperazione che ti conduce anche ad azioni sbagliate e pericolose ma chi sono io per giudicare?
E non posso nemmeno darti "consigli" se non uno chiaro e semplice: abbi cura di te!
Non buttarti via.
Credo che la tua mamma sarebbe molto più contenta se ti sapesse serena e se ti vedesse camminare decisa verso la tua vita.
Sì, hai un grosso credito dalla fortuna ed a volte si riscuote quando meno ce lo aspettiamo.
Coraggio.
Masini
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