Immagine Counseling psicologico

risponde il dr. Vincenzo Masini

Pensa che sia l’uomo della sua vita. Poi, all’improvviso, cambia idea. Dipende dall’influenza dei genitori? Forse. O forse no.

L’influenza dei genitori

“Sono una ragazza di 23 anni che viveva uno splendido rapporto d'amore con un ragazzo più grande di 16 anni e che a febbraio è caduta in una crisi improvvisa. Ero davvero innamorata: io di lui e lui di me, e nonostante la nostra differenza di età abbiamo saputo creare un rapporto e un equilibrio di coppia magnifico. Lui conosceva i miei, io i suoi, avevamo amici ed interessi in comune. Insomma, come una normale coppia. L'unica pecca i miei. Mia madre fissata sul quanto fossi convinta di voler stare con lui, se non mi stesse solo prendendo in giro; e i suoi discorsi sulla differenza di età ( cosa per cui lei non era d'accordo), sul fatto che io non dovessi avere rapporti sessuali con un uomo prima del matrimonio e con le sue domande. Devo dire però che questo ultimo aspetto mi ha influenzato negli ultimi anni, facendomi sentire in colpa, anche nell'ultimo periodo, perché io non potevo dire niente a mia madre: non mi avrebbe capito, ma credo sia meglio dire che non voleva si transigesse su questo discorso (è molto cattolica). Mio padre fissato con la questione che io fossi sentimentalmente e seriamente impegnata già a 23 anni e sul fatto della differenza di età. Io ho sempre espresso loro la mia intenzione di rimanere con il mio ragazzo, dimostrandogli inoltre che era una bravissima persona, capacissima e piena di qualità che, a mio avviso, in un uomo oggi sono rare. L'anno scorso lui mi ha proposto di aiutarlo ad arredare l'appartamento soprastante la casa dei suoi, ed io ho accettato volentieri. Abbiamo scelto tutto insieme. A febbraio l'arredamento era quasi ultimato, ed ecco la crisi. Fortissima, improvvisa, talmente potente da non riuscire neanche più a stare vicino al mio lui (intendo dire vicino come stare seduti vicino). Mi sentivo mancare l'aria, non riuscivo a stare ferma, avevo crisi di pianto. Tutto è successo in 4 giorni: è cominciato tutto con il pensare, pensare, pensare alle cose dette dai miei genitori, all'idea di una vita insieme a lui (della cosa se era parlato ma l'argomento era caduto) ed ho avuto una paura folle. L'ho lasciato. Forse non avrei dovuto. All'inizio credevo fosse una cosa passeggera, ma invece no. Sto male. Non mi riconosco più. Anche se ora le cose tra di noi sono migliorate io non mi sento più la stessa di prima: è come se questa crisi avesse azzerato ogni sentimento, emozione, voglia di fare. Non solo con o per lui, ma anche per tutti gli aspetti della mia vita. Io voglio più di ogni cosa al mondo ritornare ad essere quella di prima e a riavere le cose che avevo prima, tornare la ragazza solare che aveva faceva 1000 cose, che non si fermava mai, a cui gli veniva facile fare tutto.
Adesso ho paura di prendere una decisione. Non voglio perderlo. Continuo a ripetermi che ci deve essere una soluzione per recuperare la mia situazione.
Ho paura di essermi lasciata influenzare dai pareri che la mia famiglia continuamente mi esponeva(sempre più spesso nell'ultimo periodo), di essermi troppo preoccupata per alcuni aspetti della vita per cui mi ero dichiarata non pronta (come una vita a due) e ai quali non era il momento di pensare.
PER FAVORE: mi aiuti a capire cosa mi è successo, io da sola non ci sono riuscita”. S.


Non so quale processo inconscio sia scattato, certo l'inconscio spesso è molto più saggio della coscienza e ci impedisce di fare errori.
Lei non voleva sposare quell'uomo e il motivo è dentro di lei, chiaro e forte anche se lei non se lo vuol dire.
Vada avanti. La sua strada è probabilmente un'altra.
In genere i genitori influenzano negativamente o positivamente. Dipende se sono buoni o cattivi genitori.
Quando, pur influenzando, lasciano comunque liberi, vuol dire che sono buoni.

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