
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Questa settimana, due casi diversi, che hanno la base un motivo simile: la sofferenza. Da un lato, la sofferenza generata dalla depressione, che rende incapaci di intravedere nuove prospettive, fa sentire stupidi, impedisce di vivere la propria vita. Dall’altro, un uomo che non riesce a metabolizzare il tradimento della moglie. Atto complesso e non facile, che richiede grande impegno. Ma farcela si può, in entrambi i casi. L’importante, è fare un passo alla volta.
Fuori dalla depressione
“Negli ultimi tempi sono vittima di una strana depressione, o qualcosa del genere... Mi sento stupida. Penso che vorrei avere un quoziente intellettivo di 200 punti, invece ho fatto il test e arrivo solo a 128. Frequento l'università più stupida e facile del mondo e non ho stimoli per studiare, per cui ho anche una media ridicola. Penso che sarei destinata a fare cose più grandi, come astrofisica o biologia, ma ormai ho quasi 21 anni ed è troppo tardi per iniziare da capo... Amo scrivere, ma adesso anche i miei racconti mi sembrano ridicoli. So che ci sarà sempre qualcuno in grado di fare meglio di me, e quindi lascio perdere tutte le mie attività. I miei amici mi considerano una persona stupida, ne sono sicura, e io non ho nessuna base per dimostrare loro che non è così. Vorrei far vedere al mondo che potrei prendere una laurea in astrofisica in due anni, ma ormai è troppo tardi... Così sono giunta anche ad una leggero problema di alcolismo, che è stato latente in me fin da quando avevo 15 anni. Sono comparse piccole nevrosi, prima fra tutte la paura di guidare. Ho la fortuna di avere una macchina, e prendo la metro tutti i giorni pur di non rischiare che un’auto dietro di me suoni il clacson per ricordarmi che sono troppo lenta a passare uno stop... Non ho i soldi per permettermi uno psicanalista, quindi mi resta solo l'opzione di andare dallo psicologo gratuito del centro Informagiovani. Ma io ho bisogno di cure più specifiche. Non so che fare, e mi sento un verme anche solo a mettere per iscritto queste fobie, visto che ci sono persone molto meno fortunate di me che non hanno neppure da mangiare.
Sono una fallita”. Nadia
È assolutamente naturale pensare di essere stupidi quando si è dentro una fase depressiva, ma più si scende la scala più ci si sente stupidi e più ci deprimiamo. L'unica soluzione reale è cominciare a risalirla, utilizzando le proprie energie interne per caricarsi e accettare una sfida. Se poi si accetta l'esistenza di un metodo e la fatica di raggiungerlo vedrà che i risultati saranno un'automatica conseguenza. La depressione è, infatti, un utilizzo erroneo delle energie interne. Di due tipi: aggressione verso se stessi oppure verso gli altri. Probabilmente nel suo caso oscilla in continuazione tra queste due polarità, a volte essendo arrabbiata con la sua difficoltà che lei chiama "stupidità" altre volte arrabbiandosi con gli altri che non la capiscono e non le danno fiducia. Sia umile e accetti la sua debolezza, ma non si perda d'animo. A chiunque capita, soprattutto alle persone molto energiche e intelligenti. Rifletta sui suoi insuccessi e ne trovi la chiave. Impari con umiltà ciò che deve apprendere e cominci a confrontarsi con il mondo. Le suonano dietro perché è troppo lenta? Non se ne preoccupi, magari attacchi una "P" per i primi tempi, e quando poi si sentirà sicura la tolga. Oppure semplicemente non se ne curi...
Masini
P.S. P sta per principiante anche se lei sicuramente non lo è, ma l'umiltà è una grande maestra.
Metabolizzare un tradimento
“Mia ... (moglie) ... mi ha tradito con un altro bastardo come lei ... anche lui sposato con tre figli! ... noi uno di un anno e mezzo al momento del fatto! Una volta scoperto il tutto ... la sua unica spiegazione é stata: Non so perché l'ho fatto! A distanza di sette mesi, all'ennesima discussione ... lei continua a non spiegarsi perché l'ha fatto ... e in più serve rancore nei confronti di quest'uno perché l'ha portata a rovinare il nostro matrimonio, senza nessun problema ... prima! Io di conseguenza vivo uno stato confusionale, non so cosa fare! ... lotto nel decidere se chiedere il divorzio oppure andare avanti! Ma a che prezzo? Penso tanto al bambino, é giusto? Secondo lei quale potrebbe essere il motivo che l`ha portata a questo? Che sia complicato rispondere posso immaginarlo ... ma ho bisogno di aiuto! Non vorrei prendere decisioni sbagliate! È consapevole di aver sbagliato e dice di non volermi perdere!? È disposta a cambiare vita seguendomi in un'altra città, cambiando casa e lasciando sua madre da sola ... (vedova). È disposta a fare del torto anche a lui danneggiandogli l'auto!? Che abbia qualche problema? Cosa dovrei fare?
Sono confuso ! ... per favore mi dia un consiglio! Grazie”. S.
Metabolizzare un tradimento è un processo molto complesso e doloroso. Per tutti e due i partner:
1) nella sua lettera ci sono già molti elementi concorrenti al tradimento medesimo: il rapporto con la madre, la condizionabilità di sua moglie, il suo aggrapparsi alle persone, la superficialità, la mancanza di responsabilità…
2) in lei il dolore per essere stato tradito, la gelosia con il suo dolore quasi fisico, il suo senso responsabilità, la paura di essere vittima di un inganno, il non accontentarsi di una risposta superficiale da parte di sua moglie, le sue insicurezze…
La metabolizzazione del dolore avviene attraverso alcuni importanti passaggi:
1) la comprensione di tutte le implicazioni psicologiche che hanno prodotto un tradimento
2) la analisi della crisi relazionale sullo sfondo del tradimento
3) il reciproco ridisegnarsi delle personalità
4) il cambiamento della struttura profonda del rapporto
5) la consapevolezza dell'atteggiamento egoistico ed egocentrico
6) il distacco ed il ricoinvolgimento.
Per vivere efficacemente questo processo è necessario essere aiutati, non basta dimenticare o vivere il conflitto tra dimenticare e ricordare.
Masini
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