
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Una lettrice scrive al nostro dr. Masini, psicologo. Racconta la sua vita. E i suoi brutti incontri: uno psicologo che l'ha violentata, un altro che si è addormentato mentre lei parlava. Non si sente pronta ad essere madre. Ha avuto un'infanzia felice, ma in realtà non vera. E molti dei suoi problemi sono colpa dei suo genitori. "Forse - risponde Masini - potrebbe smettere di essere bambina se si attribuisse un po' di responsabilità".
Una risposta sincera
"Dr. Masini non so perchè le scrivo, mi sembra già un buon inizio... Ho forse un desiderio istintivo di raccontarle la mia vita, che è una piccola odissea, e non nego di sentirmi un po' egoista nell'avere questo bisogno di 'buttarle' addosso un po' della mia 'via crucis'. Forse è che solitamente sono io che raccolgo tanti e tanti sentimenti, pensieri ed emozioni che non si possono chiamare propriamente positivi e la prego quindi di farmi un po' da padre... per una volta. La mia è stata una famiglia benestante, di cultura medio-bassa (solo oggi posso dirlo, ai tempi pensavo che fossimo molto colti... boh), e ricordo la mia infanzia esteriormente molto felice. Abbiamo passato tanti momenti belli, il chè probabilmente non è poco, ma dopo quel periodo che sembrava così bello, rosa e da sogno, tutto è diventato un incubo. Credo che sotto ci fossero tante cose profondamente irrisolte, soprattutto da parte di mia madre. Ha tenuto 'sotto scacco' tutti noi con le sue paure, le sue insicurezze ed i suoi bisogni, ma ha sempre annunciato quanto ci amasse, che si sarebbe buttata nel fuoco per noi. So solo che adoravo essere libera e ribelle, ho conosciuto l'amore e la sessualità precocemente per poi avere una battuta di arresto a 23 - 24 anni in seguito ad una violenza sessuale subita. Lui, la schifezza, era uno psicologo. Non di quelli veri, Dr. Masini, ma di quelli finti. Mi fidavo di lui e loro (perchè sono una specie di setta) e le giuro che non c'è nulla di più tremendo di un TRADIMENTO. Ero approdata in questo centro perchè la mia famiglia a ben guardarci era un covo di superficialità e coccole a dismisura che nascondevano drammi personali dei due capostipiti. Ma drammi, non veri di cancri al seno o fasi terminali di leucemie o che. Sa quei drammi dell'anima, quelli che sento io ora, che ho un uomo che mi ama un cane ed una casa bella. Quelli che non si vedono e difficili da diagnosticare, la depressione, gli attacchi di panico, quel senso di disgregazione del proprio nucleo. Ho avuto tanto, ma non di quello che avevo bisogno. Vicinanza e calore, il sentire che posso ed ho il diritto ad essere e sentire ciò che sono, autostima... nessuno me li ha insegnati, a parte il mio uomo, quando ha il tempo di fermarsi a guardare un po' la sua 'bambina' che ha un esagerato bisogno di attenzioni. Lo so Dr. Masini che la strada è lunga. Ripeto non so perchè le scrivo, forse per sapere a che punto sono, raccontando qualche pezzo di me, della mia vita. A 35 anni. Ieri, devo confessare, avevo iniziato questa mail perchè (sto piangendo) vorrei tanto un figlio, e so che non posso. Perchè non sono pronta. Perchè sono ancora figlia di mia madre, nonostante mi senta costretta da lei e dall'abitudine, ad avere io il ruolo di madre. Perchè ho paura. perchè so di cosa ha bisogno un bambino e non sono in grado di offrirglielo. Lei mi ispira fiducia. E per me non è poco. Nella mia vita, come ho accennato, ho incontrato abbastanza psicologi e psichiatri, e alla fine inizi a farti un'idea più distaccata e generale della categoria.
Parli e scambi opinioni con gli altri e trovi tutti d'accordo. Non servono a molto. Pochi onesti spiritualmente. Pochi appassionati dell'essere umano e dei misteri dell'anima. Addirittura una psicologa che lascia la professione perchè tutti i colleghi usano i problemi dei clienti per tornaconto economico e girano intorno alla soluzione per allungare la terapia. L'ultimo che ho avuto, finalmente un uomo dopo tante paure, era davvero una buona persona. Solo che si addormentava per la stanchezza mentre parlavo. Per cercare di redimerlo e dargli un'altra possibilità, io che ho paura di comunicare apertamente qualsiasi cosa, gli ho detto 'ma dottore, è così stanco da addormentarsi ?' ...ma lo ha fatto di nuovo le altre 2 volte. Questa persona aveva il compito di aiutarmi ad essere più matura per affrontare la 'maternità'.... quindi non dovevo risolvere tutti i miei problemi ma accettare quelli che avevo, me stessa con i miei limiti. Ecco, dove sono arrivata. Forse ora so che titolo posso mettere in oggetto... Caro Dr. Masini (dopo quello che le ho raccontato mi sento più vicino a lei), non so se mi risponderà, lo spero, ma soprattutto se lo fa mi dia la sua sincerità come l'ho letta in alcune risposte che ha dato. Anche una parola. Ma sincera. Grazie". V.
Oplà!
Una parola sincera. Ma che psicologi ha incontrato in vita sua? Uno che fa all'amore con lei e un'altro che si addormenta. Sembrano più mariti che professionisti.
Non ho ben capito cosa le sia successo e perché c'è stata.
Forse potrebbe smettere di essere bambina se si attribuisse un po' di responsabilità. (sempre che davvero ne abbia!)
Per quanto riguarda il dormiente non s'è chiesta se per caso le sue parole erano così noiose che lo facevano dormire?
Voglio dire… anche nella lettera che mi scrive c'è qualcosa di strano.
Come diamine faccio ad ispirarle così tanta fiducia se nemmeno mi conosce? O forse lo dice per captare la mia benevolenza?
E poi quando io avrò benevolenza per lei e dirò qualcosa di sbagliato, lei si sentirà tradita?
Forse alla prissima riga che sto per scrivere?
O a quella che ho già scritto?
Beh! quello che sta per leggere le spiegherà molto di lei.
Forse perché il fatto che io abbia scritto prissima invece che prossima e non abbia corretto l'errore significa che scrivo senza attenzione e non le do' l'attenzione corrispondente alla fiducia che lei mi attribuisce senza che io la abbia mai richiesta?
Mi spiego?
Spero di si.
Cordialmente
Masini
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