
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
I bambini "Signor No" figli di un'educazione manipolatoria
Una madre attenta. Una bambina vivace, intelligente, dalle reazioni a volte eccessive. La madre cerca risposte. Ma forse le ha già.
"Le scrivo per sottoporre un problema che attualmente ho con mia figlia: una bambina di 21 mesi che è molto vivace, dinamica ed energica (talvolta agitata). È anche una bambina molto curiosa attenta socievole e solare. Frequenta saltuariamente (causa continui malanni) l'asilo nido dove si reca con entusiasmo.
Da qualche mese la bambina si dimostra 'aggressiva' con noi e con gli amici. Ad un NO che le viene imposto o ad un'occasione di contrasto in genere, risponde dando botte o morsi o tirando capelli. Talvolta questo suo atteggiamento si verifica anche in apparente assenza di motivazione: ad esempio alla festa del nido ad alcuni bambini che le passavano vicino lei spesso dava una spinta o una botta... La mia sensazione è che sia d'indole impulsiva (come lo è un po' il padre del resto) e che non sia capace di gestire la rabbia (cosa forse normale alla sua età) quindi ad ogni situazione che le genera nervosismo lei sfoga la sua rabbia con la 'violenza'.
Allo stesso tempo e nello stesso modo ha spesso slanci di affetto sia con noi che con altri bambini che bacia e abbraccia con dolcezza. È una bambina molto amata e seguita da tutta la famiglia (anche se io sono assente per lavoro dalle 8.30 alle 17.30), non ha mai visto scene di violenza in tv perché guarda solo le cassette dei teletubbies e non ha mai assistito a scene di violenza né in casa né fuori casa.
Sono un po' preoccupata per questo suo atteggiamento (che non noto negli altri bambini della sua età) e non vorrei sbagliare metodo di approccio anche perché ritengo che non ne esista uno valido per tutti ma personalizzato al singolo caso/temperamento... (o mi sbaglio?). Abbiamo provato inizialmente ad ignorare questo suo atteggiamento, abbiamo provato a dirle con dolcezza che non si deve fare spiegandole i motivi, abbiamo provato a farci vedere offesi e impermaliti e abbiamo provato a contrastarla con modi più forti (dandole sculaccione o urlandole per dimostrarle la nostra disapprovazione). Addirittura l'ultima volta l'abbiamo sorpresa a casa nostra che tirava i capelli ad una sua amichetta più grande nonostante questa piangesse quindi l'ho sculacciata e sia io che mio marito l'abbiamo sgridata forte e portata in camera sua e lasciata li in castigo per un minuto. Poi ci siamo fatti promettere che non l'avrebbe più fatto (come del resto ogni volta ci promette....) e dopo si è sorprendentemente comportata bene tanto che l'abbiamo più volte elogiata. Non so quanto questa sia stata una coincidenza perché francamente mi è sembrato strano che una nostra reazione 'violenta' fosse riuscita a limitare un suo atteggiamento di 'violenza'. Sono molto confusa e avere indicazioni da un professionista mi sarebbe di grande aiut0". B.
Non è facile fare una diagnosi educativa sulla sua bambina, ma so per esperienza che i bambini SIGNOR NO! sono figli di una educazione manipolatoria a cui si ribellano.
Ovvero rifiutano quella dolce persuasione perché sentono di essere stati presi in giro con blandizie e dunque dicono di no a tutto.
Così anche l'attribuzione di aggressività al padre e la rassomiglianza di temperamento mi pare confermi che v'é in lei una sorta di aggiustamento manipolatorio di molte questioni.
Ora - e lo dico a fin di bene - credo che lei dovrebbe analizzare dentro di sé se dico il vero.
Tenendo presento che è ricorrente e tipico delle persone manipolatorie rifiutare energicamente tale definizione. Perciò, ove si accendesse in lei un forte risentimento per quanto sto dicendole, stia ben attenta perché tale risentimento è una conferma della correttezza della mia diagnosi.
È molto difficile al manipolatore ammettere di esserlo anche a se stesso. Forse lei potrebbe essere una eccezione.
Se le cose stanno cosi credo che la strategia con sua figlia dovrebbe essere il rispetto e la discussione senza esiti precostituiti.
Non è possibile la democratica partecipazione se nelle discussioni non c'è mai incertezza rispetto all'esito.
Cordiali saluti
Masini
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