
Counseling psicologico
risponde il dr. Vincenzo Masini
Prigioniera della sue paure
Una giovane donna in carriera, quasi felice. Ma oscure ed immotivate paure le impediscono di vivere la vita.
"Ho 29 anni. Nel '97 ho sofferto di attacchi di panico e forte ansia. La cosa che mi spaventava di più erano le cefalee con aura (non ci vedevo più!). Ho curato quella situazione 'cruciale' con psicoterapia (9 sedute) e fiori di Bach E con molto aiuto di chi mi stava vicino e un po' del mio coraggio. Non proprio tutto, visto che dopo 5-6 anni mi porto dietro ancora delle sensazioni (a volte forti e a volte lievi) tipo:
- ho un lavoro da dirigente in un'azienda e gli incontri commerciali mi mettono di fronte a situazioni simili ad esami. Vi partecipo in tachicardia, anche se senza reale paura, con un nodo in gola e tremori;
- ho un chiodo fisso: la paura di vomitare. Non so perché, ma ogni volta che entro in un luogo che non sia un luogo "mio", di mia conoscenza, cerco il modo per sfuggire (uscite, toilette) perché ho paura di vomitare È un'abitudine, ormai Ma è un pensiero che abbandono appena trovo la via di fuga
- ho paura della depressione, non dell'ansia che ormai credi sia cronica e m'infastidisco da sola per la mia psicosomatia: sono sempre acciaccata per qualcosa e giro da anni con un beauty-case in borsa pieno di medicine di qualsiasi tipo. CHE NON APRO E USO MAI!
Dentro di me sento di avere una forza incredibile, amo la vita e mi piace ridere. Se non avessi questi muri davanti sarei molto più felice di adesso. Mi dica: come posso fare per abbatterli?" M.
Non le posso dare una risposta attraverso una e-mail. Non perché non voglio ma, dopo il percorso di psicoterapia di anni fa e dopo i suoi benefici effetti, credo dovrebbe riprendere il cammino interrotto. La sua lettera mi dice che una parte di lei sta lanciando un segnale, forse premonitore, di un bisogno . credo che sia quello di orientare la sua vita verso e attraverso una nuova crescita interiore ed esistenziale. Ormai non le basta più portarsi il suo "portafortuna" nel beauty-case, lei vuole di più. Ed ha ragione a volerlo. Vada dietro la sua chiamata interiore e cerchi qualcuno che la orienti riprendendo il percorso interrotto.
Le cose che mi dice contengono alcune importanti indicazioni: la paura del vomito ad esempio mi fa pensare a qualcosa che ha sullo stomaco da tempo ed ha paura ad esprimerla perché potrebbe essere sconveniente, le riunioni simili ad esami mi mostrano la sua paura di sbagliare o di essere criticata e mi fanno pensare al fatto che forse lei ha avuto una educazione un po' troppo inquisitrice. vede . ci sono molte cose da discutere.
Se vuole mi scriva ancora, più di queste supposizioni non posso fare sulla base della sua lettera.
Cordialmente
Vincenzo Masini
Se mentre lo bacia guarda la tv...
Ama la sua ragazza. Ma lei, mentre lo bacia, guarda la tv. Forse non lo ama come lui vorrebbe... o forse...
"Ho visto che parlate di cose interessanti su questo sito e ho una curiosità che vorrei chiarirmi. Sono un ragazzo giovane e quando sono in intimità con la mia fidanzata, ad esempio ci stiamo baciando mi sono accorto che spesso non chiude gli occhi come se fosse coinvolta ma con la coda dell'occhio cerca la televisione e sta attenta anche alle pubblicità più stupide, il che mi ha fatto sorgere sospetti sul suo coinvolgimento nei miei confronti. Le ho fatto notare la cosa e lei dice che le viene naturale così e che nonostante questo mi ama ed è coinvolta. Non mi dà spiegazioni immediate e non sa cosa dirmi. Da quando glielo ho detto cerca di non guardarla o di non farmi vedere che la guarda, ma ogni tanto la scopro distratta e ci sto male. Io credo che lei mi ami ma non mi sembra neanche normale che segua la televisione proprio nel momento del bacio in cui i personalmente mi dimentico anche del luogo in cui mi trovo. Questo dubbio non mi fa stare bene. Qualcuno mi può dare una mano?" G.
Beh! Il problema non è poi enorme.
Capisco che si chiede sempre all'altro il massimo di coinvolgimento ma, in ogni caso una spiegazione c'é.
Anche nella relazione di coinvolgimento si cresce sempre cercando di superare le proprie difficoltà e la sua ragazza potrebbe avere qualche difficoltà su cui deve crescere.
Le persone non hanno la garanzia come le automobili e non sono perfette per come, egoisticamente, le si vorrebbe.
E se la sua ragazza si imbarazzasse mentre la bacia ed avesse bisogno di guardare altre cose perché forse, per l'educazione ricevuta, non si può permettere di lasciarsi così tanto andare in un bacio?
È egoistico pensare mi ama, non mi ama ecc.
Forse è più saggio dire: ha bisogno di aiutato, comprensione, di superare le sue difficoltà, ecc.
Masini
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