Immagine Counseling psicologico

risponde il dr. Vincenzo Masini

Se è a senso unico, non è amore

L'amore a 16 anni: bisogna imparare il dolore per crescere.

"Sono innamorata di F. Lui ha 16 anni. Siamo stati insieme per circa 20 giorni, vedendoci praticamente ogni giorno. Lui è un ragazzo che esce molto spesso, frequenta discoteche e posti simili. Un giorno ci vediamo e mi dice che d'estate non se la sente di continuare perché in questo periodo dell'anno sa con certezza di non potermi essere fedele e dato che non vuole prendermi in giro, perché tiene a me, preferisce che ci lasciamo. Ora sta con una ragazza che vive nel suo stesso paesino, si vedono cmq solo la sera. Ad una mia amica ha detto che vuole recuperare con me almeno un rapporto di amicizia. Come devo fare!? tengo a lui e non voglio perderlo. Forse dal rapporto d'amicizia, può rinascere qualcosa?! Vi prego aiutatemi".

L'amore è una cosa grossa... e spesso a 16 anni lo si vede più semplice di quanto non sia in realtà. Se vuoi recuperare l'amicizia fallo, ma non pensare che questo possa soddisfarti. Credo che la tua infatuazione debba anche prevedere la tua capacità di rassegnarsi ad un dolore. Parti dal presupposto che non è un innamoramento ma una infatuazione perché l'innamoramento è sempre reciproco. Non che le emozioni di una infatuazione siano più semplice e leggere, a volte sono molto più coinvolgenti e drammatiche. Ma lui ha scelto diversamente ed allora anche tu devi voltare le spalle ad una storia che, altrimenti, ti farà solo soffrire.
Forza!
Masini

La libertà di scegliere
Non sempre i genitori riescono ad accettare la scelta di un figlio.

"Ho un papà e una mamma perfettamente normali, nel senso che mi hanno cresciuta senza problemi. Due anni fa (avevo 25 anni) si sono trasferiti in un'altra città e riesco a vederli una, massimo due volte l'anno. Prima di trasferirsi si sono assicurati che potessi farcela da sola e hanno voluto conoscere il mio fidanzato, che in questi due anni è rimasto a vivere a casa sua. Questa estate eravamo ospiti dei miei per due settimane, ho avuto una discussione con mio padre per una scemenza e da allora, per i dieci giorni che ci restavano da passare insieme, il nostro rapporto si è raffreddato, non solo: mio padre ha iniziato ad avere degli atteggiamenti di intolleranza nei confronti del mio ragazzo, non gli parlava se erano soli ma di fronte ad altri non esitava a deriderlo e a fargli pesare il fatto di essere 'terrone', era scortese e sgarbato. Inoltre, anche prima della discussione, non appena si accennava al matrimonio programmato per l'anno prossimo, sia mio padre che mia madre fingevano di non sentire, o addirittura cambiavano argomento, da premettere che quando mia sorella ha deciso di andare a convivere, le è stata fatta la testa come una mongolfiera per convincerla a sposarsi quanto meno in comune.
Sono tornata a casa mia delusa, non li ho più chiamati, ma solo per sbollire la rabbia, per evitare di dire cose sgradevoli al telefono. Ieri mia madre mi chiama facendomi la paternale per le mie telefonate mancate e dicendomi che mio padre era molto preoccupato.
Al telefono mi sono inventata delle spiegazioni, ma quando ho riattaccato ero furiosa, credevo di esserlo per aiutarmi a non soffrire, ma non è così. Sto malissimo per tutti i perché rimasti in sospeso".


Forse ai suoi genitori non piace il suo ragazzo, hanno delle perplessità ma non le riferiscono per non suscitare la sua suscettibilità...
Non so se siano pregiudizi o fastidi dettati dalla saggezza...
Certamente non vogliono interferire con le sue scelte ma forse a loro non vanno bene. Non so se a ragione o a torto... Mi sembra che però la lascino libera di scegliere e di andare verso la sua vita e questo non è poco. Se il suo fidanzato è a loro antipatico, lei non può farci nulla e loro hanno tutto il diritto di avere le loro simpatie e le loro antipatie. Forse sbagliano. Forse avrebbero voluto che lei andasse con loro, forse sono gelosi per averla persa.
Ma la vita è sua e loro le hanno comunque dato la libertà di scegliere.
Non è poco. Masini.

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