Auto nuova in riparazione – l’Avvocato risponde

Auto nuova in riparazione
“Gent.mo avv. Festelli, qualche tempo fa dal cofano della nostra auto (una VW Golf nuovissima acquistata nel febbraio 2001) sono uscite alcune fiamme, che fortunatamente siamo riusciti a spegnere subito. Il servizio VolksWagen ha mandato il carro attrezzi, gratuito solo fino all’officina/concessionaria più vicina. Abbiamo parlato con il nostro concessionario che ha fatto da tramite e ci è stato detto da subito che vista la particolarità dell’incidente, prima di intervenire avremmo dovuto attendere il sopralluogo degli ispettori dei concessionari per l’Italia. Il servizio offertoci è stato il seguente:
– un’auto sostitutiva per 3 giorni
– niente per 6 giorni
– un’altra auto di cui ancora usufruiamo
Nei giorni in cui eravamo senza auto abbiamo anche dovuto noleggiarne una a nostre spese nel fine settimana. Per gli altri giorni abbiamo dovuto chiedere a chiunque avesse una macchina di farci da tassista, senza contare che all’ora di pranzo abbiamo dovuto mangiare nei locali vicino al lavoro. Tutti disagi, scocciature e spese non previste. La nostra concessionaria ci ha detto che andavano a prendere l’auto per portarla da loro e ci daranno una loro auto. L’officina intanto ci ha presentato una fattura di 560.000 per il ‘noleggio dell’auto sostitutiva’. Non riesco neppure a capire con tutto questo “rimbalzino” da chi iniziare ad inviare raccomandate: oltre a non avere intenzione di pagare per l’auto sostitutiva, vorrei chiedere il rimborso delle spese del noleggio e dei pasti effettuati fuori grazie al fatto che eravamo a piedi. Con la concessionaria della nostra città siamo in buoni rapporti e mi sembra che abbiano fatto il possibile. Comunque ancora non sappiamo per quanto tempo resterà presso la concessionaria e quando arriveranno gli ispettori. Oggi ci hanno detto che forse riescono ad aggiustarla loro senza dover attendere nessuno. Allora mi chiedo che senso ha avuto aspettare così tanto e se devo fidarmi a ritirare una macchina aggiustata in officina dopo che per un mese l’hanno trattata come un ‘caso estremamente raro’. All’improvviso non è niente?”. L.

Carissima signora, al di là di quello che le dicono i concessionari, nella vendita delle auto si applicano le norme degli articoli 1490 e seguenti del c.c., la garanzia del venditore e/o produttore si aggiunge e non si sostituisce a quella legale. Siccome mi pare di capire che la sua auto presente un difetto o vizio occulto, lei ha diritto oltre alla riparazione (se possibile) ed anche alla riduzione del prezzo pari agli altri danni subiti (come spese di trasporto ecc.). Le consiglio di rivolgersi velocemente ad un legale o un’associazione di consumatori.

Per far querela al Comune
“Devo fare una querela per danni fisici al Comune di … Mi potrebbe aiutare? Non so se si tratta di un atto che deve essere fatto obbligatoriamente da un avvocato, o se invece posso procedere autonomamente (in tal caso avrei bisogno di un fac-simile)”. M.

La querela è un atto che può redigere e presentare anche da sola a qualunque ufficiale di Polizia giudiziaria. Non ci sono formule sacramentali e può essere fatta anche verbalmente.

Riscaldamento: a chi toccano le spese
“Abito in un condominio di 10 appartamenti. Dieci anni fa è stato concesso all’unanimità di staccarsi dal riscaldamento centralizzato un condomino. Nel 1997 è stato concesso, sempre all’unanimità, anche il mio distacco dal riscaldamento centralizzato per mettermi quello autonomo. Dopo il mio distacco si è provveduto a rinnovare l’impianto centralizzato con messa a norme dello stesso con installazione di una caldaia più piccola cioè per 8 appartamenti. Noi due condomini che ci siamo staccati, abbiamo contribuito alle spese per la messa a norma. Problema: ora i condomini sostengono che esiste una legge per cui noi (che ci siamo staccati) dobbiamo contribuire in percentuale (dal 10 al 30%) al consumo di gas del riscaldamento centralizzato.
1- Esiste una legge in merito? Quale?
2- Se esiste, i condomini non avevano l’obbligo di mettermi a corrente e applicarla al momento del distacco e non adesso? (è da notare che se io avessi saputo che avrei dovuto pagare una percentuale non avrei chiesto il distacco)
3- L’amministratore non avrebbe dovuto informarci sulla situazione?
4- Come posso difendermi”. A.

Non esistono norme ad hoc per tale fattispecie ma si applica le norme del codice civile sul condominio. La recente giurisprudenza della Cassazione impone a chi si distacca di contribuire alle spese di riscaldamento degli altri condomini ove il distacco procuri effettivamente dispersione di calore e quindi un aggravio di spese per gli altri. Non esistono percentuali fisse ma la quota di contribuzione, come l’accertamento della reale dispersione, devono essere determinati volta per volta tramite apposita perizia (che in corso di causa dispone il Giudice). A mio avviso ha però commesso un errore perché non doveva contribuire alle spese per la centrale condominiale non essendo più bene comune per lei. Nessun obbligo di informazione gravava sull’amministratore. Si può tutelare rivolgendosi ad un avvocato.

A cura dell’avv. Marco Festelli

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