La durezza dell’acqua protegge dalla malattie cardiovascolari

La durezza dell’acqua potabile è inversamente correlata con l’insorgere di malattie cardiovascolari: il contenuto di calcio, e, ancor più, di magnesio, protegge il cuore. Lo affermano, sull’analisi di consistenti studi epidemiologici, Massimo Ottaviani, Laura Achene, Emanuele Ferretti e Luca Lucentini, del Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell’ISS, in un articolo pubblicato sul terzo numero del Notiziario dell’ISS.

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di mortalità e morbilità nel mondo industrializzato. Hanno un’eziologia multifattoriale: vi intervengono caratteristiche genetiche, fattori metabolici, stili di vita, che non bastano tuttavia a spiegare le differenze nel tasso di mortalità in varie zone del mondo. L’attenzione dei ricercatori si è così rivolta ai fattori ambientali. Tra questi, ha un ruolo importante la durezza delle acque.
La durezza di un’acqua è principalmente riconducibile al suo contenuto in sali di calcio e di magnesio, sotto forma di carbonati, bicarbonati, solfati, cloruri e nitrati, e dipende dall’origine superficiale o profonda e dalla geologia dell’area di captazione. I primi studi che dimostrano una correlazione inversa tra contenuto in sali delle acque e malattie cardiovascolari risalgono agli anni ’50. Negli anni si sono susseguiti centinaia di ricerche che hanno confermato tali dati, ascrivendo l’effetto protettivo soprattutto al magnesio, ma non escludendo un’eventuale influenza di altri fattori.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato la monografia “Nutrients in Drinking water”, con lo scopo di accertare la relazione tra calcio, magnesio e altri elementi in traccia sulle patologie cardiocircolatorie. Nelle conclusioni, emerge l’importanza del ruolo dell’acqua potabile nell’apporto di nutrienti minerali, e l’effetto benefico sul cuore del consumo di acque dure.
Su tali basi, l’OMS raccomanda l’emissione di linee guida per la desalinizzazione delle acque destinate al consumo umano, l’arricchimento in sali di calcio e magnesio delle acque demineralizzate e la corretta inforscienza

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mazione ai consumatori.

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