Immagine Counseling psicologico

risponde il dr. Vincenzo Masini

Se gli piacciono gli uomini 50enni...

"Sono alla frutta": così il nostro lettore titola la sua lettera. Ma la complessità delle cose va ben oltre ciò che si racconta. Laureato, apprezzato, attratto dagli uomini 50enni, eppure etero. Cosa sta cercando?

"Caro Dottore, sono un ragazzo di 26 anni, laureato, e che ha trovato lavoro immediatamente dopo la laurea ottenuta con il massimo dei voti. Se aggiungo che lavoro vicino casa, che posso raggiungere i miei ogni week-end se ne ho voglia, che ho la macchina e che ho avuto molte ragazze che per altri erano solo un sogno, anche lei, come i miei amici, non potrà trattenere la solita e avvilente frase 'Cosa vuoi di più dalla vita?'. Ho passato gli ultimi anni in bilico tra insoddisfazione, insicurezza, felicità (a volte artificiale!), prepotenza, determinazione e scoramento. Dopo aver ottenuto un bel po' di successi: la laurea, il nuovo lavoro, il superamento brillante delle prove che questo richiede, la fiducia completa del mio capo, ecc., è arrivato il momento di fare i conti con me stesso. Mi sono talmente trascurato da non avere mai trovato il tempo per pensare a quello che volevo, dal punto di vista professionale, sentimentale, sociale, ecc. Il castello di carta è venuto giù nel momento in cui sono stato caricato eccessivamente di responsabilità e di impegni (lo ha ammesso anche il capo e mi ha chiesto scusa!). Mi sono sentito profondamente insicuro, tanto da non riuscire ad affrontare praticamente nessun tipo di situazione. Quindi è arrivato un aumento eccessivo dell'ansia che mi accompagna da sempre, un'insoddisfazione per tutto e tutti, e l'insonnia. Analizzandomi per circa 2 mesi, mi sono accorto che la data in cui è avvenuto il tracollo corrisponde al momento in cui ho deciso di affrontare un problema che mi porto dietro da almeno 3 anni. Sono attratto dagli uomini maturi (45-65 anni) grassi, panciuti, e curati e sono passato dall'osservazione superficiale ai siti internet specifici con relativa automasturbazione. Quando ho interrotto, dopo circa 1 anno, questa navigazione perversa sono andato in crisi come persona perché sono venute a galla tutte le mie paure e tutto quello che avevo rimandato per affogarmi nello studio, nel lavoro, nel divertimento senza limiti. Ho molti disagi psicologici: dall'indecisione alla scarsa stima di me, dal non sapere cosa voglio dalla vita ai rapporti con i miei familiari. Ho fatto un po' di pulizia e ho capito (forse!) che è tutto collegato. I miei rapporti risentono di questa mia doppia personalità, del fatto che nel mio intimo mi sento diverso e che non voglio assolutamente accettare questa mia diversità. Ho rimandato il problema per molto tempo, ho pensato che prima o poi sarei riuscito ad aprirmi ad uno specialista e mi sarei fatto curare. Sì, curare. Non voglio pensare che sia un fatto definitivo perchè: 1. Non mi piacciono gli uomini del mio stesso sesso, anzi mi fanno schifo, ma solo i maturi grassi e panciuti. 2. I siti che ho visitato facevano vedere che si trattava quasi sempre di gay maturi tra loro e non di ragazzi come me che vanno con un uomo di terza età con la pancia, quindi non penso che sia una forma di omosessualità particolare. 3. Non ho mai provato, pur avendone la possibilità, ad avere un approccio con un uomo maturo e non ci ho mai 'provato' oltre la normale confidenza e le normali toccatine veloci che fanno altre persone sposate con figli e assolutamente etero. 4. Pur trovando gli indirizzi su Internet e pur avendo la possibilità di cercare degli incontri, non l'ho mai fatto e non ho mai pensato di farlo. 5. Sento la forte esigenza di avere dei figli, un futuro 'normale', una compagnia che mi capisca e non riuscirei mai a pensare di dover passare dei momenti di intimità con uno di questi uomini. 6. Ho avuto un sacco di storie etero di cui una per 3 anni con una ragazza stupenda. La mia conclusione è che ho solo dei problemi psicologici che si devono affrontare e risolvere, che si tratti di una questione di attrazione sessuale e non di amore o di tenerezza, cose che esplicito soltanto verso una persona di sesso opposto. Il problema va assolutamente risolto poiché ad un certo punto delle mie storie sentimentali viene a mancare qualcosa. L'orgasmo, dopo qualche mese, lo posso raggiungere soltanto pensando a questi 'maturi' e trovo subito dei difetti o dei problemi nel rapporto che potrebbero essere superati come fanno tutte le coppie 'normali'. La prego di non dirmi di accettare i miei gusti sessuali perché non avrei nessun futuro e non voglio quel tipo di futuro, non è soltanto un fatto di moralità, se fosse per quello sarei disposto a cambiare vita, città, lavoro. Non mi dica neppure di istaurare un rapporto, poiché non si deve aspettare di risolvere i problemi ma si possono superare insieme. Questo non è vero.
L'attrazione sessuale è una cosa incontrollabile e ingestibile, non è come un tradimento, è un tradimento continuo. Sulla rete ho letto un'infinità di lettere sul problema, e molti hanno comunque delle storie d'amore, anche se con la mente sono da un'altra parte. Io voglio essere onesto e coerente con me stesso, con la mia compagna e con il mondo. Non ne posso più di far finta che guardo una ragazza soltanto perché lo fanno tutti i miei amici e poi scoprirmi, ancora una volta e senza che i miei buoni propositi abbiano un effettivo riscontro, che i miei occhi cadono sempre lì, tra la pancia e le parti intime. Io voglio mettercela tutta. Sono diventato anche più credente di quanto non fossi. Prego Dio che mi faccia cambiare. Non mi dica, o se deve farlo perché è vero lo faccia, che sono irrecuperabile. Mi sono giurato un milione di volte che non sarei andato più su quei siti. Ci sto riuscendo, ma sono depresso. Gli uomini che incontro per strada o che vedo in tv attirano il mio sguardo ed è difficile 'non caderci'. Vado da una psicologa e non so se sta facendo bene il suo lavoro. Sono solo all'inizio. Mi aiuti, lei ne è capace. Sono pronto a tutto, ma non a pensarmi in quei club di pervertiti, non ad accettare che la mia vita non abbia un senso se non quello. Ho perso già una donna speciale per questo problema, dovrebbe bastare. Grazie infinitamente"
. Lettera non firmata.

La sua richiesta di aiuto sembrerebbe a prima vista sincera ma... lei sa già tutto! Ha già fatto le sue valutazioni, sviluppato l'analisi su ogni parte di sé, date le interpretazioni.
Bravo.
Ancora una volta, come per la tesi, il lavoro, le donne, ecc. Ce l'ha fatta. Lei è il primo della classe!
Non si stupisca però se poi la sua lettura del problema non funziona.
La prima malattia che lei dovrebbe affrontare si chiama presunzione.
Mi dispiace che il suo capo - sul lavoro - forse 50enne panciuto, abbia ammesso con lei di "aver sbagliato".
Poteva essere l'occasione di ridurre la sua superbia delirante. Invece ha rinforzato la sua paradossale autocommiserazione.
Lei è un professionista nel piangersi addosso quando le sue interpretazioni non reggono ed è costretto a fare i conti con la realtà non manipolabile della vita.
Cosa vuole dal panciuto 50enne se non un padre che la fermi - duramente - nei suo delirio.
Ma lei è furbo e sceglie una psicologa femmina che, pur se bravissima, pur se chiara nella capacità di interpretare la sua nevrosi sarà sempre squalificabile da lei, perché non è un panciuto 50enne.
Altro giro, altro regalo... E quando si ferma?
Con schietta sincerità
Masini

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