Parlare. È una delle attività cui l'uomo si dedica più di frequente. Anche i più burberi non possono evitarlo: comunicare con gli altri è indispensabile, e non sfugge a questa regola neanche l'eremita più stoico che, probabilmente, finirà per parlare con se stesso. Certo, per lui gli equivoci saranno ridotti al minimo: conoscendosi bene, sa cosa si vuol dire. Eppure, neanche l'ipotetico eremita si sottrae completamente al rischio del fraintendimento: potrebbe, inconsciamente, mentire a se stesso, e non riuscire a cogliere l'essenza reale dei suoi pensieri, al di là delle parole. Questo è il nodo centrale del problema: cosa comunichiamo, quando parliamo?Ciò che dicono le nostre parole? In parte. Ma la percentuale più significativa, non è quella verbale, la comunicazione più evidente. È invece ciò che va al di là delle parole. Sono i metalinguaggi a comunicare per noi, anche ciò che non diciamo. Perché oltre alle parole, le persone cui ci rivolgiamo percepiscono un'infinità di stimoli: il tono della voce, il nostro sguardo, la gestualità, ed i più ricettivi, anche quei sentimenti che a noi razionalmente sfuggono, ma che dalle nostre parole traspaiono. Perciò, per essere certi di comunicare davvero agli altri il nostro pensiero, si debbono necessariamente sciogliere alcuni nodi, ed affrontare alcune tappe.
Primo, bisogna essere sinceri con noi stessi. Quindi, avere un buon livello di autoconsapevolezza e conoscenza di sé, il che include potenzialità e limiti. Secondo, è necessario imparare a controllare gli impulsi interiori. Ciò non significa che devono essere repressi, ma che devono essere adeguatamente espressi. Terzo, dobbiamo imparare a comunicare nel modo adatto, che è diverso per ogni singola persona con cui abbiamo a che fare. Questo, significa riuscire a capire il punto di vista altrui, in modo tale da rendersi conto come l'altro può "interpretare" le nostre parole. Quarto, bisogna esercitarsi a diventare buoni psicologi, capaci di capire intuitivamente le caratteristiche fondamentali di chi ci sta di fronte. In questo, molto dipende dalle attitudini personali. Una spiccata vocazione comunicativa, ed un buon livello di empatia aiutano, ma esistono tecniche che possono aiutare chiunque a migliorare in questo senso. Quinto, bisogna applicare quelle che io chiamo le tre regole fondamentali della comunicazione: il non giudizio, il non condizionamento, la coerenza.
Iniziamo da questo numero una serie di articoli sulle teorie e le tecniche della comunicazione, o, come preferisco chiamarlo, sulla psicologia dei metalinguaggi. Lo scopo finale è quello di comunicare meglio. Quando ci sarete riusciti, vedrete come d'incanto migliorare tutti i vostri rapporti personali, compresi quelli lavorativi. Naturalmente, non potremo approfondire ogni argomento in modo dettagliato, ma chi lo desidera potrà richiedere le dispense che prepariamo per i nostri corsi di comunicazione, scrivendo a comunicare@encanta.it.